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Cronaca Via Terraglio

Sfruttavano le ragazze sul Terraglio Due uomini finiscono in manette

La squadra mobile di Venezia ha arrestato due rumeni di 30 e 34 anni che sfruttavano ragazze tra Venezia e Treviso ma pure a Riccione

Due romeni di 30 e 34 anni sono stati arrestati dalla squadra mobile della polizia di Venezia per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione in strada. I due avevano reclutato, in patria, una decina di ragazze, appena maggiorenni (ma consapevoli del mestiere che avrebbero fatto) e le avevano portate in Italia. Le giovani venivano quindi mandate a "battere" lungo il Terraglio, e se non avessero guadagnato dai 700 agli 800 euro a notte sarebbero state picchiate e lasciate in strada. Alle ragazze non veniva dato nulla e alcune di loro, per evitare gravidanze che avrebbero portato solo ad altre percosse, chiedevano agli sfruttatori di potere avere la cosiddetta pillola del giorno dopo. I due sfruttatori, registrato un calo di affari sulla strada tra Venezia e Treviso, avevano anche tentato di allargare il loro "giro d'affari" portando alcune giovani a Riccione dove uno dei due romeni è stato arrestato.

LA DENUNCIA - La zona del Terraglio è da sempre una delle più critiche del territorio quando si parla di prostituzione, e le stesse forze dell'ordine sorvegliano attentamente la strada per cercare di scardinare i meccanismi dello sfruttamento. A fornire la giusta "leva", però, questa volta è stata proprio una delle ragazze obbligata a vendere il suo corpo ogni sera, una ventenne arrivata in Italia a gennaio e che, stufa degli abusi, dei lividi e della vita ai margini della società, ad aprile ha varcato la porta della questura per chiedere aiuto. La giovane ha raccontato di essere stata "reclutata" a Galati, in Romania, così come tutte le ragazze che erano con lei sul Terraglio, e che una volta arrivata in Italia è subito precipitata nel fondo di una spirale di violenza.

LE INDAGINI - Dopo essere stata portata al sicuro e aiutata dai servizi sociali, la ventenne ha potuto fornire alla polizia importanti spunti per smantellare la cellula di sfruttamento di cui si era ritrovata schiava. La straniera ha spiegato che con lei ci sarebbero state circa dieci ragazze, tutte provenienti dalla stessa regione della Romania, tutte giovanissime. Le donne venivano alloggiate in un paio di appartamenti a Marcon, ma la porta delle due abitazioni si apriva solo per chi portava a casa la soglia minima stabilita dagli sfruttatori, chi non ce a faceva restava fuori, anche nelle fredde notti d'inverno. I modi bruschi e gli atteggiamenti violenti finivano per interessare anche le prostitute "concorrenti" e gli stessi clienti: il tempo era denaro e le ragazze dovevano concludere le loro "prestazioni" in una decina di minuti per massimizzare i profitti della nottata. Addirittura alcuni giovani interessati a contrattare un rapporto sarebbero stati schiaffeggiati perché impiegavano troppo tempo a decidersi. Un "servizio completo" in strada oscillava tra i 30 e i 50 euro, il prezzo raddoppiava in appartamento. In una notte le giovani straniere dovevano incassare almeno 700 o 800 euro, facile quindi intuire la quantità di rapporti a cui venivano costrette ogni giorno.

IL GIRO SI ALLARGA - Nei mesi scorsi gli arrivi di altre ragazze continuavano e, spronato dagli alti ricavi della sua attività (ottenuti proprio grazie ai metodi brutali con cui teneva in scacco le giovani), uno dei due sfruttatori si era spostato a Riccione, portando con sé alcune donne e "monopolizzando" la centrale via Adriatica. Quando sono finalmente scattate le ordinanze di custodia cautelare dalla questura veneziana il 30enne è stato fermato in via Rosmini a Marcon, mentre il suo "compare" di 34 anni sarebbe stato sorpreso dagli agenti della Mobile di Rimini proprio nelle stanze del residence romagnolo che aveva affittato per la sua "attività". Scoperto dagli agenti anche l'intenso traffico di denaro diretto in Romania attraverso il classico meccanismo del "money trasfer", in maniera del tutto regolare.

DALLA QUESTURA - Mentre le indagini proseguono, con l'aiuto delle autorità romene che stanno investigando nella zona di Galati e Bucarest, negli uffici delle autorità veneziane è il momento dei primi bilanci. La polizia sostiene che l'espansione criminale non dipenda solamente da fattori riconducibili dalla sicurezza pubblica, ma anche a cause esterne difficili da contrastare, come la caduta delle barrire nell'Est Europa. Gli stessi sfruttatori fermati in quest'ultima operazione sono infatti apparsi molto mobili, sempre pronti a varcare i confini italiani e non pur di perseguire i loro interessi, sempre senza alcun problema grazie al loro status di cittadini comunitari. I poliziotti comunque continuano nella loro opera di contrasto: sei persone sono state fermate dal commissariato di Mestre martedì, mercoledì la cattura dei due sfruttatori, la settimana precedente l'emissione di diverse ordinanze contro alcune prostitute che derubavano i clienti. 18 gli arresti da marzo ad oggi, 15 le ordinanze emesse. Da questa sera il Terraglio risulterà forse un po' più vuoto, ma la battaglia continua ogni sera.

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