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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Dolo / Via Giuseppe Mazzini

Salvini scatenato a Dolo: "Alla Prefettura buttate giù il telefono"

Il leader nazionale della Lega è arrivato domenica sera in Riviera per sostenere il candidato sindaco Antonio Di Luzio. Per lui 200 militanti

“Se la Prefettura chiama per chiedere ad un Comune di ospitare dei profughi, il sindaco deve buttare giù il telefono e dire di chiamare altrove. Vogliamo parchi-giochi, non campi-rom”. E poi: “Le case popolare vanno date ai veneti e agli italiani in difficoltà. Prima noi, poi il resto del mondo”. E poi ancora: “Il 31 maggio non voglio vincere, vogliamo stravincere. Per cacciare Renzi, Boldrini e Alfano”. Matteo Salvini arriva a Dolo e spara a zero contro tutti, accompagnato dagli applausi dei militanti e dalle classiche note di “Va Pensiero”. Erano circa 200 domenica sera in via Mazzini, dove la sezione locale del Carroccio ha inaugurato la nuova sede elettorale, per accogliere il segretario nazionale e il candidato sindaco Antonio Di Luzio.

Salvini è arrivato a Dolo attorno alle 21, con un’ora e mezza di ritardo rispetto alla tabella di marcia, dopo aver fatto tappa in altre sette Comuni prima nel Vicentino e poi nel Padovano. Da Cittadella è venuto in Riviera per sostenere la candidatura di Di Luzio, 54enne dolese con alle spalle già dieci anni da primo cittadino a Pianiga. “Vedo tanta carico e tantissimo entusiasmo, qui il 31 maggio ci sarà una lezione di democrazia e partecipazione. Se vinciamo in Veneto, per il Governo sarà pronta la lettera di dimissioni”.

Nei giorni scorsi Salvini aveva polemizzato duramente con la Prefettura di Venezia, invitando i veneti in difficoltà a rivolgersi proprio al Prefetto per ottenere un alloggio. Domenica sera è tornato alla carica: “I pochi soldi a disposizione vanno dati agli italiani. Ci impegneremo perché non arrivi più qui nemmeno un clandestino”. Dopo il comizio, tenuto all’aperto in pieno centro storico, il leader e i militanti hanno cenato in un ristorante di Camponogara. Ha indossato una t-shirt con la scritta “Dolo” e se l’è tenuta addosso per tutta la sera.

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