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Cronaca San Donà di Piave

San Donà, migranti al lavoro per il Comune: inseriti in società dopo il corso di formazione

Sono circa una decina i ragazzi che aiutano in caso di necessità la giardineria comunale, entusiasta l'assessore Murer: "siamo un modello di integrazione basata sull'impegno"

Hanno ultimato il corso sicurezza e adesso lavorano. Tre squadre di richiedenti asilo, per un totale di una decina di ragazzi, impiegati in qualità di volontari nella cura del verde pubblico in affiancamento al personale del Comune nello sfalcio dei cigli stradali. Una parte del materiale di sicurezza utilizzato dai profughi è stato donato da una nota rivendita di materiale tecnico, la Fercasa di San Donà di Piave. “Ringrazio la Fercasa e il suo titolare Giovanni Battistel per la disponibilità dimostrata – così l’assessore ai Servizi Sociali Maria Grazia Murer – dall’arrivo dei migranti, lo scorso anno, San Donà ha mostrato tante volte il suo grande cuore. Accanto a pochi che hanno cercato di sfruttare la situazione a livello politico, diffondendo insicurezze nonostante non si sia registrato alcun episodio spiacevole, ci sono stati molti che hanno saputo dare una mano. Tra di loro anche Giovanni Battistel, che ringrazio ancora”.

La donazione di Fercasa è stata consistente, comprendendo 20 occhiali protettivi a visiera trasparente, 4 gambali e 4 paia di scarpe antinfortunistiche. Ha integrato il materiale fornito dall’amministrazione comunale, consentendo un impiego a più vasta scala dei migranti.  “San Donà si propone come modello di integrazione basata sull’impegno da parte dei migranti per la comunità che li ospita e sulla disponibilità all’accoglienza da parte della comunità – aggiunge Murer – l’amministrazione comunale sta facendo la sua parte per favorire questo incontro”.

Due delle squadre attive oggi hanno operato in zona industriale, al confine con Noventa di Piave. La terza ha falciato i cigli lungo via Falesè, via Manzoni e via Saretta. “L’obiettivo è quello di impiegare i richiedenti asilo in attività non concorrenziali con i lavoratori locali o con eventuali appalti già posti in essere – sottolinea l’assessore all’Ecologia Luca Marusso, che ha svolto un sopralluogo sui luoghi di impiego dei migranti – quindi, per quanto riguarda la cura del verde pubblico, il loro impiego riguarderà prevalentemente emergenze. In altre parole non viene modificato il calendario degli sfalci ma, dove si notano ricrescite dell’erba che richiedono qualche sfalcio supplementare, si interviene con l’ausilio dei migranti”.

A guidare i migranti nel lavoro si alterna personale della giardineria comunale, dagli impagabili Donato, Carlo, Adriano, Tiziano, Marco, Mauro, Michele e Maurizio al giardiniere capo Lorenzo Montagner. “Ringrazio il personale del servizio giardineria, ma anche l’ufficio tecnico a partire dall’ingegner Baldovino Montebovi per l’entusiasmo con cui hanno aderito a questo progetto – aggiunge l’assessore Marusso – I migranti sono stati formati alla normativa di sicurezza e all’utilizzo di macchinari non complessi anche con la collaborazione della polizia locale”.

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