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Cronaca

"Bisturi" sulla sanità veneziana: 226 posti letto in meno entro il 2015

Secondo le schede regionali il punto di riferimento provinciale sarà l'ospedale Dell'Angelo, mentre il Civile subirà tagli. Rivoluzione ostetricia tra Mirano e Dolo. Portogruaro confermato

Il bisturi in questo caso verrà utilizzato soprattutto in materia di taglio di posti letto. Le previsioni delle schede regionali in fatto di sanità, infatti, delineano una riorganizzazione delle strutture sanitarie veneziane in direzione della "collegialità". In tre anni dovranno essere tagliati 226 posti letto e scompariranno 33 primariati. Il punto di riferimento provinciale sarà l'ospedale Dell'Angelo di Mestre, l'unico in cui i primariati passeranno da 36 a 38. I posti letto dovrebbero passare da 592 a 575.

VENEZIA CENTRO STORICO - Al Civile, invece, dovranno essere garantite la chirurgia, la riabilitazione e l'attività medica. In questo caso, però, la ghigliottina in fatto di posti letto sarà più pesante: da 404 a 318, spostando ancora di più il baricentro della sanità lagunare in terraferma. Da tenere presente anche il futuro delle strutture private veneziane, con la paventata chiusura di una tra Villa Salus e Policlinico San Marco.

CHIOGGIA E MIRANO-DOLO - Se per la città clodiense rimane pressoché tutto invariato, si prospetta una mezza rivoluzione per il reparto di Ostetricia nella Asl 13. La direzione infatti passerà da Mirano a Dolo entro il 2015. A partire da tale data l'attività dovrà essere svolta solo nell'istituto sanitario della Riviera del Brenta. Piccolo "giallo" sul centro "Pietro Fortunato Calvi" di Noale. Secondo le schede entro il 2015 i tre primariati e gli 82 posti letto verrebbero azzerati. Tutto ciò forse a causa della riorganizzazione della rete sanitaria del Miranese, che farebbe del Calvi un centro semiresidenziale di cura. Dove cioè i pazienti non acuti che non possono essere curati e rimandati a casa possano rimanere per brevi lassi di tempo. In questo processo si inscrive con ogni probabilità l'aumento di posti letto all'ospedale di Mirano, che passeranno da 254 a 302.

PORTOGRUARO E SAN DONA' - La "testa" rimane nella città del Lemene, che sarà presidio unico di rete con due sedi complementari in fatto di ruoli: a Portogruaro ci saranno la chirurgia, l'ortopedia, l'urologia e l'area riabilitativa e attività medica, a San Donà invece attività medica e il day hospital. L'ospedale di Jesolo diventerà "di rete" puntando tutto sulla riabilitazione.

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