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Cronaca Jesolo

Bagnini ad un passo dallo sciopero "La Spa ha la testa sotto la sabbia"

I sindacati proclamano lo stato di agitazione a Jesolo e minacciano la sospensione del servizio: i nuovi contratti di lavoro vanno rivisti

Bagnini ad un passo dallo sciopero sul litorale jesolano, dove è in corso quella che ormai è divenuta una serratissima disfida tra gli operatori balneari e la direzione aziendale di Jesolo Turismo Spa. I sindacati dei lavoratori hanno infatti dichiarato guerra allo società, accusata di non rispondere alle richieste e ignorare i problemi.

PRONTI ALLA PROTESTA – A scaldare ancora le braci della polemica ci ha pensato l'assemblea dello scorso lunedì, quando i bagnini delle sigle Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil si sono riuniti per discutere delle difficoltà che ogni giorno riscontrano andando a lavorare sull'arenile. Dopo la riunione i sindacati hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione, mantenendo la riserva di comunicare in seguito le azioni che saranno intraprese per portare avanti la protesta. E lo sciopero del servizio non è assolutamente da escludere. A far storcere il naso dei 77 dipendenti della società (va ricordato che Jesolo Turismo Spa è una controllata in mano al Comune per il 51% e per il resto alle associazioni di categoria e, in minima parte, alla Provincia) sarebbe l'intenzione dell'azienda di modificare i contratti, attualmente risalenti a 30 anni fa, per rendere più flessibile la pianta organica: ad oggi infatti Jesolo Turismo fornisce il servizio di sicurezza e soccorso a circa l'80% delle spiagge e dei consorzi balneari dell'arenile ma, in caso di defezioni nei prossimi anni, la società si ritroverebbe con personale in eccesso e “blindato”.

DALLA SPIAGGIA - “Come già evidenziato più volte – scrivono invece i rappresentanti sindacali Luca Zuin, Caterina Boato e Luigino Boscaro - restano ancora numerose questioni ancora irrisolte, tra le quali la messa in discussione della contrattazione integrativa aziendale, sia dal punto di vista economico che normativo, la volontà di disconoscere la pianta organica che garantisce il principio di precedenza per i dipendenti stagionali, la mancanza di un chiara definizione della contrattazione collettiva applicata in azienda, la carenza dell’applicazione delle procedure sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, in particolar modo sul tema della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, oltre all’assenza di riscontro alle indicazioni utili al miglioramento della competitività della società”. I sindacati hanno inoltre voluto ricordare alla società, accusata di “infilare la testa sotto la sabbia”, la “vocazione sociale” di Jesolo Turismo, che dovrebbe essere “finalizzata alla destagionalizzazione delle attività e al miglioramento dell'occupazione per i cittadini del litorale”. I lavoratori si rivolgono poi direttamente al sindaco Valerio Zoggia, quale primo azionista della partecipata comunale, chiedendogli di “tener fede all'impegno preso nel corso dell'incontro tenutosi in comune lo scorso aprile di voler riaprire il tavolo sindacale e trovare una sintesi delle diverse istanze, al fine di scongiurare lo sciopero”. “Il bilancio sociale – concludono i sindacati - ben pubblicizzato quando viene pubblicato, deve trasformarsi da documento a realtà, altrimenti restano solo belle parole”.

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