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Cronaca

Poliziotti in trincea contro Renzi: "Uno sciopero bianco il 1 ottobre"

Il sindacato veneto insiste con le richieste al premier e dice: "I risultati sul fronte sicurezza sono solo merito nostro, se non ci ascoltate statistiche a zero"

Toni infuocati nella lettera del sindacato di polizia veneto che, con una nota indirizzata al premier Matteo Renzi, comunica lo sciopero “bianco” degli agenti per il 1 ottobre, chiedendo ancora una volta che siano sbloccati scatti di anzianità, avanzamenti di qualifica, assegni di funzione e tutto il resto. Solo pochi giorni fa il presidente del Consiglio aveva replicato alle forze dell'ordine che, in un simile momento storico, non si può protestare per i mancati aumenti in busta paga (“c'è chi – aveva dichiarato Renzi – un lavoro neppure ce l'ha”), ora è il turno dei poliziotti di alzare il tiro, con l'Ugl che promette che, se le sue richieste non saranno ascoltate, politici e governanti vedranno per un giorno “le statistiche sulla sicurezza pubblica con cui amano pavoneggiarsi azzerate”. Non è una minaccia, specificano gli agenti, ma un avvertimento, perché, scrivono gli agenti, "i successi raggiunti sono solo merito nostro e del nostro sacrificio a favore di tutta la collettività".

“Ci saremo aspettati – scrive Ugl - un altro atteggiamento da parte di un governo con a capo un nominato e non un eletto. Se il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha scelto Matteo Renzi per guidare il Paese, vuol dire che di meglio, in quel momento non c’era, quindi pretendiamo che il meglio abbia a cuore le forze dell’ordine e la sicurezza del nostro Stato. Nessun ricatto, nessuna minaccia arriverà quindi dai sindacati di polizia e dall’Ugl, perché noi stiamo solo chiedendo quello che ci spetta, ed è previsto, dopo anni di battaglie. Senza contare poi l’ipotesi della chiusura degli uffici di polizia, o la riduzione di personale che non viene rimpiazzato costringendo all’aumento spropositato dei carichi di lavoro a quello restante, per non parlare delle indennità che vengono pagate con un anno e mezzo di ritardo benché il nostro ministero riceva i soldi dai vari enti, come nel caso della Polizia Ferroviaria, Stradale e Postale”. Altrettanto grave è il “taglio drastico dei fondi per le pulizie degli uffici, che sono indecenti”.

Le richieste dei poliziotti sono chiare: “Il governo sblocchi subito il tetto salariale, ritornando a pagare gli assegni di funzione (con gli arretrati?), gli scatti d’anzianità, gli avanzamenti di qualifica, non ci riferiamo ad un rinnovo del contratto, che forse non arriverà nemmeno nel 2015, ma che siano sbloccate tutte quelle retribuzioni dovute e sacrosante. Se tutto questo non accadrà, in tutto il Veneto, il prossimo 1 ottobre, noi dell’Ugl attueremo lo sciopero bianco azzerando le statistiche, garantendo ovviamente gli interventi di soccorso che per noi rimangono sempre e comunque una priorità per la sicurezza dei cittadini”. “Non vi crediamo più – taglia corto la nota di Ugl - Dateci qualche segnale di cambiamento o qualcosa cambierà sicuramente magari proprio proclamando uno sciopero generale di tutte le forze dell’ordine che per la prima volta nella storia si fermeranno un giorno: non ci saranno gli uomini per le scorte, non ci saranno gli autisti delle auto blu, non ci saranno più i poliziotti per il giocattolo del ministro Alfano 'Mare Nostrum', un giocattolo che ci sta facendo ammalare tutti e che costa due miliardi di euro all’anno. Il vaso è colmo e la pazienza è finita. Noi – chiude Ugl rivolgendosi a Renzi - non ricattiamo, non minacciamo, noi vogliamo solo avvertire che il due ottobre, quando leggerà le statistiche del giorno precedente, troverà un numero vicino allo zero”.

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