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Cronaca

Sciopero benzinai: dal 3 al 5 agosto pompe chiuse, arriva il no dal garante

Anche le pompe lagunari aderiscono all'agitazione nazionale annunciata stamattina dalle sigle sindacali di settore. Durante il primo weekend di agosto pure i self service non saranno aperti

Anche nel Veneziano il primo weekend di agosto doveva arrivare la serrata dei benzinai, self service compresi. Da venerdì 3 a domenica 5 agosto pompe off limits per gli automobilisti, in un fine settimana da bollino nero per quanto riguarda il traffico sulle autostrade delle vacanze. La decisione è stata annunciata delle organizzazioni dei gestori Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, che accusano l'industria petrolifera di spingere al fallimento i gestori e il governo di "assistere muto alla violazione delle leggi". Poi l'annuncio dello stop all'iniziativa da parte del garante degli scioperi, in quanto il 3 agosto rientra tra i periodi "di franchigia", in cui non è possibile scioperare.

"I comportamenti di governo e industria petrolifera non lasciano altra possibilità che adottare iniziative estreme di protesta e di difesa verso una aggressione gravissima, insopportabile e ingiustificata", affermano in una nota congiunta i gestori, che hanno deciso un pacchetto di iniziative che "si auspica possano finalmente consentire al governo di attivarsi, avviando quell'azione di composizione delle vertenze collettive che, istituzionalmente, gli compete".

Il pacchetto di iniziative prevede anche: da mercoledì 18 luglio, campagna di informazione e sensibilizzazione verso i cittadini e gli automobilisti; da lunedì 23 luglio, sospensione degli accordi collettivi per la parte riguardante il prezzo massimo di rivendita sui carburanti; da lunedì 30 luglio a domenica 5 agosto, sospensione dei pagamenti del rifornimento carburanti attraverso carte di credito, pago bancomat e carte bancarie; da venerdì 3 a domenica 5 agosto, come anticipato, chiusura di tutti gli impianti di rifornimento carburanti, self service compresi, sia su rete ordinaria che autostradale, sulla cui viabilità verrà adottata una specifica articolazione delle chiusure, integrata con le azioni in corso, che verrà comunicata in seguito.

I gestori accusano l'industria petrolifera per: "accordi collettivi scaduti e non rinnovati; margini tagliati unilateralmente fino al 70%; licenziamenti forzati degli addetti alla distribuzione; rifiuto di adottare diverse tipologie contrattuali; discriminazioni sui prezzi che spingono fuori mercato migliaia di impianti senza possibilità di reazione alcuna, vendite autostradali totalmente cannibalizzate".

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