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Cronaca San Giuliano / Via della Libertà

Sciopero "conteso" alla Fincantieri, via ai provvedimenti disciplinari

La Fiom critica contro la dirigenza dello stabilimento di Porto Marghera: "Una provocazione solo per riuscire a non riaprire il dialogo tra le parti"

Tre provvedimenti disciplinari nei confronti di altrettanti sindacalisti. Tanto basta alla Fiom Cgil per parlare di "provocazione". La notifica è arrivata mercoledì, quando ai rappresentanti dei lavoratori dello stabilimento Fincantieri di Porto Marghera è stato annunciato l'avvio di tre provvedimenti. A finire nel mirino due delegati Fiom e un lavoratore, per il noto sciopero dello scorso 14 maggio a sostegno del rinnovo del contratto integrativo.

Si tratta di fatti inesistenti – dichiara Bruno Papignani, responsabile della cantieristica per la Fiom – quel giorno i delegati e i lavoratori hanno presidiato l'ingresso della fabbrica come sempre si fa durante gli scioperi invitando semplicemente i colleghi ad aderire alla giornata di lotta – cosa che è avvenuta in massa; se c'è stata violenza è quella usata da alcuni vigilantes dello stabilimento contro i lavoratori in sciopero. Questi provvedimenti disciplinari arrivano proprio mentre si stava lavorando per riprendere la trattativa. Evidentemente qualcuno all'interno del gruppo dirigente di Fincantieri non crede nel confronto contrattuale, non vuole arrivare a nessun accordo e usa il metodo delle provocazioni per impedire qualsiasi passo in avanti".

Il sindacato, poi, continua nel suo attacco: "Prima si erano utilizzati i trasferimenti in diversi cantieri come olio di ricino per intimorire i lavoratori - dichiara in una nota - invece di trovare soluzioni si attaccano i lavoratori e si progettano provocazioni contro il diritto di sciopero e di manifestazione. Poichè questi gravi comportamenti avvengono in un'azienda pubblica, chiediamo al governo di riceverci per ascoltare il punto di vista dei lavoratori Fincantieri”.

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