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Cronaca

"Sciopero del panino": i comitati scrivono le loro richieste al sindaco Luigi Brugnaro

Dopo le due giornate di "sciopero" indette il 25 febbraio ed il 14 marzo scorsi, i genitori hanno messo nero su bianco le loro richieste e le hanno indirizzate al primo cittadino

Una nuova richiesta indirizzata direttamente al sindaco Luigi Brugnaro. I genitori del Coordinamento protesta mense e buoni pasto, formato dai
Comitati Genitori, Consigli di Istituto e Comitati Mensa aderenti del Comune di Venezia, hanno voluto formalizzare la richiesta espressa durante i due "scioperi del panino". Il 25 febbraio ed il 14 marzo scorsi infatti, era stata Panino autogestito a Venezia
proclamata la giornata del "panino autogestito", cioè un momento "di festa e di riflessione" con lo scopo di lanciare alcune chiare e concrete proposte in particolare all'indirizzo del sindaco Luigi Brugnaro: proprio lui, nelle settimane scorse, aveva liquidato l'appello delle famiglie spiegando di "non avere firmato nulla".

Ora la richieta è stata formalizzata, redatta in una lettera ed inviata al sindaco. La richiesta è chiara: i comitati vogliono "l'apertura di un tavolo di dialogo e contrattazione tra il Sindaco Brugnaro e l'Assessore Romor ed i genitori del Coordinamento protesta mense e buoni pasto, Comitati
Genitori, Consigli di Istituto e Comitati Mensa aderenti del Comune di Venezia". Tema della diatriba sarebbero le tariffe dei buoni pasto. In pratica, secondo i genitori, l'aumento che era stato voluto dal commissario straordinario Vittorio Zappalorto sarebbe troppo elevato e la richiesta al sindaco sarebbe quella di abbassare questa tariffa.

I genitori quindi chiedono di "ripristinare l’articolo 10 del Regolamento di Refezione Scolastica, abolito dal commissario Zappalorto, il quale prevedeva che la percentuale di copertura della spesa per mezzo del contributo dell’utenza non dovesse superare il 60%. In questa quota occorre prevedere che i costi degli utenti esenti non siano assorbiti dai soli utenti paganti ma, come accade per altri costi sociali, dall’intera collettività al fine di renderli sostenibili per tutti".

Le richieste però non si fermerebbero qui. I comitati infatti vorrebbero che: "si rendesse trasparente e pubblico il costo unitario del buono pasto in
ogni sua componente, separando i costi del contratto di appalto, della gestione Ames, della gestione comunale; si correggesse e migliorasse il sistema di gestione elettronica dei buoni pasto; non si razionalizzasse i pasti, al fine di evitare che molti bambini restino senza o con minor grammatura di primo, secondo, panini, contorno, frutta o yogurt come è successo in moltissime scuole e si consegnasse un pasto gratuito come previsto dal capitolato ogni 20 pasti paganti;". Le richieste quindi sono chiare e concise, ora però la palla passa al sindaco Luigi Brugnaro.

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