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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca San Marco / Piazza San Marco

Il fermo barca fa il pieno: "Un Canal Grande così vuoto solo col Papa"

Iniziato lo sciopero dei trasportatori e motoscafisti contro il piano del traffico acqueo. Adesione altissima. Quanto resisterà la città?

"Un Canal Grande preso così l'ho visto solo quando è arrivato il Papa". Chi vive o lavora nella zona di Rialto mercoledì mattina si è stupito di un Canalasso così sgombro di imbarcazioni. Niente moto ondoso, o comunque ridotto al minimo. Lo sciopero di trasportatori merci e motoscafisti annunciato nei giorni scorsi ha fatto il pieno. Nemmeno una imbarcazione per il trasporto persone (meno quelle dei servizi essenziali, come quelle per il trasporto malati). Solo gondole e vaporetti. Pochissimi coloro che non hanno aderito all'agitazione indetta dalle associazioni di categoria contro la riforma del traffico acqueo decisa dal Comune. Una iniziativa che continuerà ad oltranza finché non verrà istituito un tavolo di concertazione con Ca' Farsetti per scrivere a più mani (o almeno ascoltando anche le opinioni delle categorie) le norme per migliorare la congestione di mezzi nella zona di Rialto e più in generale nel centro storico.

Le barche da trasporto, in conto proprio e conto terzi, si sono fermate praticamente tutte, mentre nei taxi l'adesione è stimata al 95%. I trasportatori hanno garantito solo i servizi essenziali, come il rifornimento del latte, di medicinali, del cibo per le mense delle scuole, per un impiego di poco più di una decina di barche. Le barche per trasporto merci sono complessivamente oltre 1.100, mentre i taxi - compresi quelli per noleggio - sono circa 250. La serrata ha trasformato l'immagine della principale via d'acqua della città, solcata solo da vaporetti e gondole, più qualche altra barca privata o di enti pubblici. Il “Canalasso” semideserto, una rarità rispetto alle acque ingolfate di ogni tipo di mezzo a motore che rappresentano la quotidianità. La protesta, che secondo le associazioni di categoria di trasportatori e taxisti dovrebbe proseguire ad oltranza, è indirizzata alle misure per la sicurezza della navigazione assunte dal Comune dopo l'incidente tra un vaporetto e una gondola in cui nell'agosto scorso morì un turista tedesco.

Quanto potrà reggere la città una situazione del genere? Martedì è stato il giorno delle grandi provviste. Non solo dei privati cittadini, ma anche di negozi e supermercati. Serve merce da vendere anche nei prossimi giorni, quando arriverà con il contagocce. O non arriverà affatto. Così gli esercenti hanno dovuto combattere con la carenza di spazi che Venezia riserva a quanti vendono al dettaglio la merce. Perché in previsione di ciò che accadrà la merce dovrà essere conservata il prima possibile.

Intanto le associazioni scese in trincea hanno ricevuto critiche dal sindaco Giorgio Orsoni e dal prefetto Domenico Cuttaia, che ha invitato le forze di polizia a "disporre adeguate misure di vigilanza e controllo allo scopo di garantire che il diritto di manifestazione sia contemperato con la libertà di movimento e di circolazione". In particolare, sono state impartite precise direttive affinché sia garantita la libertà di svolgere attività di trasporto da parte di chi non intenda aderire al fermo.

Il primo cittadino, invece, chiude le porte al dialogo: "Trovo assolutamente incomprensibile ed ingiustificato - ha detto - questo atteggiamento dal momento che non sono state previste dall'amministrazione comunale cose particolarmente eversive, ma si è soltanto cercato di dare un minimo di ordine al traffico. Purtroppo vedo che le istanze corporative e la chiusura delle corporazioni nella città - ha aggiunto - è ancora molto forte; non vogliono dialogare perché continuano a dire bugie. Hanno detto che io non li ho mai ricevuti ed è una bugia".

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