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Cronaca

Cessione Saipem, i lavoratori di Fusina tornano ad incrociare le braccia

La nuova ondata di protesta è prevista per il 19 febbraio, quando si terrà una manifestazione nazionale a Roma. I sindacati ribadiscono la necessità di investire sul chimico

I lavoratori Eni incroceranno le braccia per 8 ore il 19 febbraio, con una manifestazione nazionale a Roma, poiché "la chimica ha una redditività di medio e lungo periodo e ha bisogno di investimenti e ammodernamenti: un Fondo delle dimensioni e delle caratteristiche di SK Capital non può garantire la prosecuzione della chimica italiana". I sindacati continuano a ribadire a gran voce l'ansia e la preoccupazione di migliaia di lavoratori che rischiano il posto di lavoro e la necessità di far crescere il paese attraverso l'innovazione e lo sviluppo delle attività produttive.

Si legge in nota ufficiale Filctem: "Lo abbiamo detto più volte: la strategia di Eni è quella di consolidare ed estendere la propria attività fuori dall'Italia e ridimensionare il perimetro delle attività domestiche. Il disegno di Eni resta sostanzialmente quello prospettato dai vertici del Gruppo nel 2015: dismissione della chimica e di Gela, progressiva riduzione della capacità di raffinazione, cessione di Saipem e di Gas & Power. In questo modo Eni presenta interamente il conto della caduta del prezzo del petrolio al proprio paese, incoraggiato anche dal tumultuoso e contraddittorio dibattito sulle trivellazioni".

Recentemente i sindacati hanno illustrato al ministro dello Sviluppo Economico le ragioni per le quali contrastano la cessione del 70% di Versalis al Fondo SK Capital. Si tratta, infatti, di un Fondo che non ha la forza necessaria per sostenere l'acquisizione di Versalis che rischia di venire indebitata e spezzettata, chiudendo una pagina importante, un pezzo di storia della chimica e dell'industria di questo paese. Quello che attendono le rappresentanze, quindi, è una nuova convocazione del ministro, ribadendo la necessità di garantire, attraverso la partecipazione del Fondo investimenti di Cassa Depositi e Prestiti, la presenza pubblica maggioritaria in Versalis.

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