Tutte le "ferite" dei vigili: sicurezza e stipendi, verso lo sciopero a Carnevale
Un fantoccio rappresenta i torti denunciati dagli agenti di polizia locale in seguito agli ultimi provvedimenti dell'amministrazione veneziana. Mobilitazione il 31 gennaio
Avanti uniti, i sindacati del Corpo di polizia municipale confermano la mobilitazione e annunciano le prossime mosse con la ferma intenzione di far sentire la propria voce. A partire dallo sciopero proclamato per domenica 31 gennaio, anche se è probabile che il prefetto lo bloccherà visto che cade durante il Carnevale. Mentre per venerdì 22 è in programma un presidio con bara al teatro Goldoni. Azioni che ribadiscono la fermezza della protesta portata avanti dalle organizzazioni nei confronti dell'amministrazione comunale.
Contratto cancellato, tagli di stipendio e carichi di lavoro aumentati; e poi pattuglie mono-operatore, assenza di tutele e, non ultima, l'opera di denigrazione che gli operatori rimproverano al sindaco e al comandante. Sono i temi su cui si concentra il dissenso dei lavoratori, riportati sulla sagoma di un vigile simbolicamente "trafitto" da una serie di frecce che rappresentano i torti subìti negli ultimi mesi: il fantoccio di San Sebastiano, patrono degli agenti di polizia locale, è stato esposto mercoledì al municipio di Mestre in occasione della presentazione del rapporto 2015 sulle attività del Corpo. Non a caso, visto che all'incontro erano presenti l'assessore comunale Giorgio D'Este e il comandante Marco Agostini.
Nelle stesse ore Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Csa, Diccap e Cobas hanno elencato le iniziative in programma con una conferenza stampa "al fianco ed in solidarietà alle pattuglie mono-operatore". «L'amministrazione continua a banalizzare la questione - attacca Diccap - Mentre noi denunciamo ancora una volta la necessità di operare in sicurezza. Ormai i pericoli legati ad aggressioni, risse e sbandati sono all'ordine del giorno. Non abbiamo tutele, siamo abbandonati dall’amministrazione e dal comando. Probabilmente lo sciopero non ci sarà concesso, ma abbiamo intenzione di manifestare il dissenso e il disagio in tutti i modi possibili. Vogliamo dare un segnale». Insomma, la battaglia è appena cominciata.
