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Cronaca Scorzè / Via Aldo Moro

Scorzè chiude ai profughi: lettera del sindaco al ministro Alfano

Il sindaco ribadisce di non avere alcuna intenzione di collaborare nell'accoglienza degli immigrati. "Ogni imposizione verrà contrastata"

Mentre al Lido si discute del possibile impiego dei profughi in lavori socialmente utili, il sindaco di Scorzè, Giovanni Battista Mestriner, ribadisce la sua posizione sul tema chiudendo definitivamente le porte del "suo" Comune all'arrivo di nuovi immigrati. Lo fa scrivendo una lettera indirizzata al ministro dell'Interno, in risposta all'invito del Prefetto Domenico Cuttaia a trovare altri 318 posti letto nella provincia di Venezia per i futuri arrivi (sarebbero 9 per ogni Comune, se ciascuno facesse "la sua parte").

"Sono a evidenziare l'assoluta indisponibilità del Comune di Scorzè nel collaborare ad accogliere a spese dei cittadini gli immigrati che sbarcano da anni in Italia" - annuncia Mestriner, passando poi all'attacco: "Da tanti anni il Governo si dimostra incapace nel gestire i flussi migratori, prendendo decisioni contro la volontà delle popolazioni locali".

La lettera prosegue: "Si stanno immettendo decine di migliaia di immigrati che non possono essere assorbiti dal mondo del lavoro, già affetto da crisi occupazionale, oltretutto senza preoccuparsi di quale sia il destino di queste persone. E inoltre si aumenta la crisi sociale già in atto nelle nostre popolazioni, prendendo risorse con tasse a cittadini già impoveriti dalla crisi economica".

Mestriner conclude specificando che il Comune di Scorzé non è vincolato in alcun modo a decisioni prese "dall'alto": "L'unico vincolo che abbiamo è la volontà della nostra popolazione, confermata anche dal governatore della Regione Luca Zaia. Nessuna collaborazione arriverà da questo Comune e ogni imposizione non legale verrà contrastata in tutte le sedi".

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