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Cronaca Zelarino / Centro Nazaret Zelarino

Zelarino, il Centro Nazaret apre le porte di sei camere ai senzatetto

Da qualche giorno anche la frazione veneziana mette a disposizioni posti in cui passare la notte al caldo. Gli ospiti saranno accolti dai volontari già formati delle associazioni di volontariato

Di fronte al bisogno è necessario attrezzarsi con flessibilità”. È questo lo spirito che ha ispirato il nuovo progetto di pronta accoglienza per le persone senza dimora, presentato oggi al Centro Nazaret di Zelarino: da lunedì 14 gennaio, ai 166 posti letto già messi a disposizione dall'Istituzione Casa dell'ospitalità di Mestre del Comune di Venezia, se ne sono aggiunti altri sei, ospitati dal Centro Nazaret, una delle numerose strutture gestite dall'Opera Santa Maria della Carità. Si tratta di tre stanze doppie con due bagni e due stanze ad uso comune nelle quali, gli ospiti selezionati dalla Casa dell'Ospitalità tra quelli in lista d'attesa, possono rimanere, dalle 20 della sera alle 8 del giorno dopo, per un massimo di 15 giorni, fino alla fine di febbraio. Soggiorni d'emergenza dunque, e quindi brevi. "Perché l'importante – come ha sottolineato Giovanni Benzoni – è, ancor più che garantire un tetto, offrire a queste persone percorsi di recupero e di reinserimento nella società che li sollecitino a impegnarsi a progettare il proprio futuro e ad abbandonare definitivamente la strada".

Gli ospiti al Centro Nazaret sono assistiti da alcuni volontari, ai quali viene proposto un breve percorso di formazione da parte gli operatori della Casa dell'Ospitalità. Al momento i volontari sono una ventina, tutti adulti, e provengono da varie associazioni (Auser, il Masci, l'Agesci). "Un esperimento davvero interessante - come lo ha definito il direttore della Casa dell'Ospitalità, Andrea Gabrieli – nato dalla volontà di far fronte alla sempre maggiore richiesta di aiuto da parte delle persone senza dimora, che in questi ultimi anni sono notevolmente aumentati. La scelta degli ospiti da inviare al Centro Nazaret, in parte straniere e in parte italiane, è particolarmente accurata, visto che nella struttura di Zelarino sono affiancati da volontari e non da operatori professionali. Si è preferito dunque dare la precedenza a persone costrette a vivere in strada, nella maggior parte dei casi, dopo aver perso il lavoro, non affette da patologie psichiatriche o dipendenze di vario genere".

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