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Sequestrano 2 ventenni: in casa armi e un ordigno per far saltare i bancomat

A casa del più giovane dei 2 arrestati, il 22 dicembre scorso, i carabinieri hanno trovato un ordigno per far saltare i bancomat, una serra per la produzione di marijuana, due pistole lanciarazzi e alcune munizioni

Sequestrano e rapinano 2 ventenni. Il fatto è accaduto ad aprile scorso, e qualche giorno fa, il 22 dicembre, sono scattate le manette per un 29enne, originario della Romania, e per un 21enne veneto, ritenuti responsabili dell'accaduto. A casa del più giovane i carabinieri hanno trovato un vero e proprio laboratorio per la produzione di esplosivi, armi, munizioni, marijuana e una marmotta: un ordigno per far saltare i bancomat.

L'esplosione

All'interno del casolare abbandonato a Fossò, dove erano stati portati i ventenni sequestrati, la banda aveva fatto esplodere una bomba carta, al fine di spaventare i ventenni e ottenere la confessione di una presunta rapina avvenuta ai danni di una componente della stessa banda. Un ordigno talmente potente che l’esplosione era stata sentita anche a distanza ed erano stati chiamati i carabinieri. La pattuglia della stazione di Vigonovo era accorsa sul posto dove erano state trovate anche le due vittime, legate con fascette di plastica ai polsi.

La perquisizione

L’ingente quantità di materiale esplodente rinvenuto a casa del 21enne arrestato (il totale di principio attivo di polvere pirica si aggira attorno ai 50 chili) ha reso necessario l’intervento degli artificieri antisabotaggio di Padova per la messa in sicurezza e il successivo sequestro. Quest’ultimi hanno rilevato anche la presenza di sostanze “precursore” per la produzione di miscele esplosive e le relative micce, nonché 159 ordigni artigianalmente confezionati o modificati mediante aggiunta di polvere pirica, quattro dei questi con peso lordo tra i mille e 1.500 grammi, di grandissima potenzialità offensiva, 21 micce e 13 fumogeni.

La marmotta

Scoperto anche un manufatto esplosivo, con relativa miccia, a forma di parallelepipedo, comunemente conosciuto negli ambienti criminali con il nome “marmotta”, dello spessore di un centimetro, che normalmente viene utilizzato, mediante l’immissione nello sportello erogatore delle banconote, per far deflagrare i dispositivi bancomat. Dagli accertamenti su quanto sequestrato è emerso come il ventunenne, autoformatosi in rete nel maneggio di materie esplodenti, abbia reperito la materia prima tramite dei siti internet esteri, specializzati nella vendita di tali prodotti, e altri canali illeciti in corso di approfondimento.
 

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