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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Tremano le cantine del Prosecco, milioni di bottiglie sequestrate

L'operazione del Nas dei carabinieri intende verificare se sia stato immesso più prodotto del previsto in commercio. Zaia: "Fare chiarezza"

Sequestri e possibili sanzioni amministrative. Di certo il timore è che l'inchiesta possa danneggiare in maniera pesante uno dei prodotti più noti del "made in Italy" all'estero. Il Nas dei carabinieri, infatti, nell'ambito di controlli periodici svolti a fine vendemmia, hanno messo gli occhi su possibili anomalie tra le quantità di uve e l'effettivo numero di bottiglie che poi finiscono in commercio. Insomma, com'è possibile che da tot uva si produca così tanto? Gli accertamenti dunque continuano, ma all'orizzonte si profilano multe piuttosto salate per chi verrà effettivamente colto in fallo. Le indagini interessano centinaia di migliaia di bottiglie, forse milioni. Soprattutto nel Trevigiano, certo, la terra del Prosecco, ma anche nel Veneziano. O meglio, il Nas ha dato il "la" agli accertamenti anche in terra lagunare, ma i sequestri è tutto da vedere che siano stati portati a termine anche qui. Fatto sta che questa è un'indagine destinata a far rumore, tant'è vero che subito ha commentato anche il presidente del Veneto Luca Zaia: "Siamo ancora nell'ambito dei controlli annuali sulla congruità delle denunce - dice - Se ci saranno casi particolari saranno direttamente i carabinieri a dare informazioni più dettagliate". 

E anche il Consorzio di tutela del Conegliano-Valdobbiadene Prosecco Superiore docg mette le mani avanti: "I controlli hanno riguardato aziende e prodotti delle province di Treviso, Belluno e Venezia, non specificatamente l'area Docg di Conegliano Valdobbiadene, né nessuna altra denominazione". Il Consorzio aggiunge che si tratta "solo di prodotti detenuti in cantina", e che le ipotesi sono quelle di "illeciti amministrativi, non penali". In sostanza non si parla per ora di frode, ma di aggiramento del disciplinare. I maggiori quantitativi di vino sono stati sequestrati dal Nas nelle cisterne di una ventina di cantine del Trevigiano. Se risulterà prodotto con uve diverse, meno nobili da quelle del disciplinare Prosecco, il vino a cui sono stati messi i sigilli è destinato alla declassazione, ma anche alla distruzione. L'Ispettorato di Conegliano ha precisato che, anche in presenza uve di qualità inferiore, non viene messa in discussione la qualità del vino, e non c'è alcun pericolo per i consumatori. 

Allo stesso modo, "le bottiglie uscite sul mercato, con il sigillo e contrassegno, sono tutte in linea con quanto prescrive il disciplinare". L'operazione ha riguardato molte altre tipologie di vini oltre al prosecco, e si inserisce nei periodici controlli svolti dai Nas a fine vendemmia, per trovare eventuali anomalie tra le quantità delle uve e quelle del prodotto di origine controllata destinato al commercio. Si profilano pesanti multe per le cantine che hanno disatteso le indicazioni comunitarie sui marchio Doc, Docg e Igt. "Come avviene in ogni situazione, c'è chi si attiene alle regole e chi no", osservano dall'Ispettorato anti-frodi. Nel mirino c'era la vendemmia 2015, che in molte aree non è ancora conclusa, e quindi diverse aziende devono ancora completare la documentazione richiesta.

Il parametro alla base delle verifiche del Nas parte dalle produzioni di una determinata uva per ettaro di terreno, confrontate con quelle poi trovate nelle cisterne delle cantine di ogni specifica area. I numeri delle produzioni dei disciplinari Docg, Doc e Igt Docg sono certi, e pertanto chi ha fatto 'lievitare' la produzione di queste uve dovrà giustificarne il motivo.
 

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