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Cronaca Chioggia

Lotta agli abusivi a Sottomarina, oltre 30mila euro di sanzioni

I carabinieri martedì hanno passato gli stabilimenti balneari, recuperando oltre mille prodotti. Soddisfatto dell'operazione il governatore Zaia

Continua la lotta tra forze dell'ordine e venditori abusivi sulle spiagge veneziane. Sabato 10 militari dell'Arma hanno passato al setaccio il lungomare di Sottomarina e, come succede ormai ogni settimana, sono stati moltissimi sia i prodotti sequestrati che le multe “staccate” dai carabinieri. Nell'ambito dell'operazione dei militari per contrastare il fenomeno della contraffazione e vendita abusiva sono state infatti comminate sanzioni per ben 31mila euro.

NEI GUAI - L'operazione è stata svolta dai carabinieri di Chioggia che hanno setacciato gli stabilimenti balneari dell'arenile di Sottomarina. Le sanzioni sono state elevate nei confronti di tre cittadini del Bangladesh, due residenti a Mestre ed uno a Chioggia, per aver esercitato commercio ambulante sulla spiaggia senza autorizzazione. Altri stranieri alla vista dei militari hanno preferito darsi alla fuga, lasciando a terra i borsoni con all'interno la merce, 1.150 articoli di vario genere che sono stati posti sotto sequestro.

I COMMENTI - "Un plauso ai carabinieri di Chioggia e a tutte le forze dell'ordine che in queste settimane sono attive nel contrasto ai venditori abusivi che affollano le nostre spiagge, che assillano i turisti vendendo prodotti di dubbia qualità se non addirittura nocivi alla salute, danneggiando il commercio regolare''. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta l'operazione svolta dai carabinieri di Chioggia contro i venditori abusivi a Sottomarina. ''Sono da sempre per la tolleranza zero nei confronti di reati quali la contraffazione e la vendita abusiva - sottolinea Zaia -, non soltanto per la concorrenza sleale che debbono subire i nostri commercianti, chiamati a rispettare regole amministrative e del lavoro, obblighi fiscali e parametri di qualità, ma anche perché questo fenomeno è alimentato da vere e proprie organizzazioni criminali internazionali ed è talvolta la conseguenza finale dei flussi di immigrazione clandestina''. ''Sono fresche di stampa le cifre sul boom delle attività imprenditoriali cinesi - conclude Zaia - Nulla da dire se queste si svolgono seguendo le regole che tutti gli imprenditori e commercianti devono rispettare. Contrasto totale, invece, se nascono e incrementano i fatturati sulla base di prodotti fuori norma, sullo sfruttamento del lavoro nero, su illegalità varie e totale evasione fiscale. Per non parlare dei danni alla salute''.

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