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Cronaca

In casa un museo: 559 quadri contemporanei, pensionato indagato per ricettazione

Il valore stimato sarebbe di circa 280mila euro. L'operazione è stata portata avanti dalla fiamme gialle, dopo che un hobbista al mercatino di Cittadella aveva destato dei sospetti

In casa aveva un vero e proprio museo. I militari del comando provinciale della guardia di Finanza di Padova, su delega della Procura della Repubblica di Treviso, hanno sequestrato a Mogliano Veneto e Mestre una vera e propria collezione composta da 559 quadri riconducibili ad artisti contemporanei, trovati in possesso di un pensionato, indagato per ricettazione, con la passione per il commercio di opere d’arte. 

Sequestro di 559 opere d'arte (foto guardia di finanza)

Il sequestro ha avuto origine da un’attività investigativa avviata da tempo dalle fiamme gialle di Cittadella su alcuni espositori del "Mercatino dell’antiquariato e cose di altri tempi" di Piazzola sul Brenta, il primo in Italia per numero di espositori (oltre 700) ed ai primi posti in Europa, per verificare il rispetto della normativa fiscale e delle leggi che disciplinano proprio i mercatini dell’antiquariato e del collezionismo. È in questo contesto che i finanzieri hanno scoperto che un pensionato, hobbista dichiarato, B.P. residente a Mogliano Veneto, proponeva la vendita di opere d’arte per un valore superiore a 250 euro, soglia prevista per i mercatini della specie, dando appuntamento per il ritiro e per la visione di altri e numerosi quadri in un magazzino di Mestre.

Una situazione che "sapeva di bruciato", ecco perché i militari hanno informato la Procura della Repubblica, la quale ha emesso un apposito decreto di perquisizione, per accertare se nella residenza dell'uomo potessero trovarsi opere d’arte di provenienza delittuosa ovvero contraffatte, in violazione alla normativa sui diritti d’autore. Durante l’attività delegata di polizia giudiziaria sono stati sequestrati in tutto 559 dipinti d’arte contemporanea, la maggior parte con tecnica olio su tela, degli artisti Alberto Candian, Ennio Finzi, Dino Costantini, Franco Beraldo, Gigi Candiani, Gustavo Boldrini, Renato Trevisan e Vincenzo Eulisse, di cui il pensionato non è stato in grado di giustificare la provenienza. Il tutto per un valore prudenzialmente stimato in circa 280mila euro.

Sono ancora in corso gli opportuni accertamenti delle forze dell'ordine, per verificare l’autenticità e la provenienza delle opere poste sotto sequestro, nonché le eventuali violazioni di carattere fiscale connesse all’attività del pensionato.

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