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Cronaca Santa Croce / Isola Nova del Tronchetto

Maxi operazione anti-tarocchi, sequestrati abiti e articoli per quasi 300mila euro

Grosso giro scoperto dai carabinieri al Tronchetto, Mestre e Mirano. Per passare inosservati i venditori si muovevano con valigie simili a quelle dei turisti. Dodici persone denunciate

Sequestro di 280mila euro di capi d’abbigliamento contraffatti ed articoli potenzialmente pericolosi. I carabinieri del nucleo natanti del reparto operativo di Venezia hanno eseguito una serie di controlli a depositi, negozi e grossisti all’isola del Tronchetto di Venezia, sulla terraferma veneziana e nel Miranese: obiettivo il contrasto della contraffazione di marchi di moda e di personaggi, immagini e testi del mondo dei cartoons.

I militari hanno passato al setaccio i luoghi di approvvigionamento di abiti destinati alla vendita ambulante abusiva e di vendita articoli di bigiotteria, per la casa, elettrodomestici e decorazioni natalizie. Imponente la mole di merce sequestrata: oltre 12mila capi di vestiario (t-shirt e felpe) e oltre 110mila accessori e varia oggettistica di arredo e gioco. Nel corso delle attività, inoltre, sono stati sequestrati in un deposito di Mestre un migliaio di "smash water balls", le palle gelatinose di vario colore la cui produzione e vendita è vietata per motivi igienici dal ministero della Salute.

Gli investigatori sono partiti dal centro storico di Venezia, e per la precisione Riva Sette Martiri e Riva degli Schiavoni (ma non solo); hanno quindi proseguito le verifiche nell’area del Tronchetto e poi a Mestre e Mirano: anche qui, all'interno di esercizi commerciali gestiti da cittadini di origine asiatica, sono stati rinvenuti oggetti di pelletteria ed accessori moda di vari marchi internazionali, nonché abbigliamento con temi ispirati a personaggi e loghi contraffatti (Turner Entertainement Co., Peyo, Facebook e Google, eccetera): prodotti non conformi ai protocolli imposti dal codice del consumo in tema di sicurezza.

Particolare il metodo di stoccaggio e trasporto dei capi: venivano stipati in capienti valigie del tutto simili a quelle dei turisti, pronte ad essere dislocate tra calli e camopi, eludendo così anche i controlli visivi sui mezzi pubblici o nei trasferimenti a terra. I titolari delle attività commerciali e di distribuzione merce sequestrata, 10 cittadini asiatici e 2 italiani, sono stati denunciati in stato di libertà, nonché segnalati all’autorità amministrativa per l’irrogazione delle sanzioni previste.

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