Un viaggio dalla Grecia a Verona, passando per Venezia, con 21 chili di marijuana nascosti dentro all'auto. Questo era il piano di una 36enne di origini bulgare, fermata dalla guardia di finanza alla dogana lagunare a bordo della sua Daewoo. Un normale controllo al porto è bastato a metterla in guai seri. La donna, per non attirare troppa attenzione, aveva scelto di viaggiare con una vecchia auto e si era sottoposta senza troppi problemi alle domande di routine dei funzionari portuali. Aveva detto di dover raggiungere Verona per far visita alla madre, da tempo residente in Italia, ricoverata in ospedale per una brutta polmonite.

Poco a poco sono emerse, tuttavia, alcune discrepanze nel racconto della donna: nella città scaligera non risultava nessuna donna anziana che corrispondesse al raccconto della 36enne. In più non aveva patente di guida con sè: "L'ho dimenticata a casa, in Grecia", si sarebbe giustificata. Il resto l'hanno fatto le unità cinofile Tad e Anita della Finanza: il fiuto dei cani ha portato ad esaminare prima il bagagliaio e poi l'interno della macchina. All'altezza dei sedili anteriori il sospetto si è poi tramutato in certezza. È stato necessario smontarli completamente per scoprire che non erano poggiati sulla scocca dell’autovettura bensì su un pianale in legno, creato ad hoc per nascondere lo stupefacente: oltre 21 chilogrammi di marijuana, confezionati in 20 panetti “aromatizzati al caffè”, che sul mercato avrebbero potuto fruttare un guadagno di circa 150mila euro.

La cittadina bulgara è stata così arrestata e dovrà rispondere di traffico internazionale di stupefacenti. Sono tuttora in corso ulteriori  indagini per l'identificazione di eventuali complici e la ricostruzione precisa della destinazione della 36enne, dato che il navigatore satellitare rinvenuto in auto era impostato su una località della Germania.