rotate-mobile
Cronaca Meolo

Niente riscaldamento e tre quarti degli operai in nero, chiuso opificio

Due lavoratori su tre non erano in regola in un laboratorio di Meolo. Il controllo venerdì da parte dei carabinieri. Carenze igieniche e sanitarie

Non solo due lavoratori su tre erano in nero. Ma mancavano le uscite di sicurezza, il riscaldamento e un adeguato sistema di ricambio dell'aria. Insomma, non era un ambiente certamente salutare e sicuro in cui lavorare. Per questo motivo il magistrato ha disposto per un laboratorio di pelletteria a conduzione cinese di Meolo il sequestro preventivo. Almeno finché tutte le mancanze riscontrate durante il controllo di venerdì sera dai carabinieri della stazione locale e dai colleghi del Nucleo di Ispettorato del Lavoro di Venezia non saranno risolte.

Nel piccolo laboratorio, gestito da una 34enne cinese, denunciata per violazione della norme sulla sicurezza e di igiene, sono stati trovati all'opera tre operai. Tutti regolari con il permesso di soggiorno. Due di loro, però, non hanno potuto esibire lo straccio di una formale assunzione. Inevitabile quindi una sanzione amministrativa di 1.950 euro per la titolare con la sospensione immediata dell’attività, dato che i lavoratori "in nero" superavano il 20% dei dipendenti totali. I guai maggiori, però, come detto sono arrivati dalle carenze dal punto di vista dell'igiene e della sicurezza. Che sono valse una denuncia per la titolare.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Niente riscaldamento e tre quarti degli operai in nero, chiuso opificio

VeneziaToday è in caricamento