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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Teglio Veneto / Via Roma, 9

La partita "vera" è in spogliatoio, sindaco circondato e preso a pugni

Parapiglia domenica a Teglio Veneto dopo il match tra i locali e il San Donà. Una decina di tifosi ospiti ha aggredito il primo cittadino

Un episodio di incredibile violenza, ancora più assurdo perché andato in scena al termine di una partita di calcio tra due squadre di terza categoria. È domenica a Teglio Veneto, la sfida fra la squadra di casa e il San Donà si è appena conclusa sul 2 a 2, con il Teglio che passa il turno e si qualifica per la finale, avendo vinto l'andata per 3 a 2. C'è anche il sindaco del paese, Andrea Tamai; la partita, come riferisce lui stesso, si svolge senza scorrettezze sul campo.

Ma non tutto va per il verso giusto: tra i circa 50 tifosi arrivati in trasferta per sostenere il San Donà c'è un gruppetto tutt'altro che educato. Secondo il primo cittadino sono una decina, si dimostrano irrequieti sia prima che dopo il match: alzano la voce e offendono, se la prendono con alcune persone senza motivo. E il culmine viene raggiunto alla fine, mentre le squadre si stanno cambiando, quando i facinorosi "armati di sassi e di un cartello estirpato da chissà dove attaccano i vetri sul retro degli spogliatoi". Colpi forti, che quasi spaccano le vetrate e spaventano i giocatori sotto le docce.

È proprio il sindaco a intervenire, assieme al consigliere comunale Alessandro Zanon: cerca di far calmare gli animi, ma ottiene soltanto di attirare l'attenzione su di sé. In 4 o 5 lo circondano, altrettanti se la prendono con il collega, separandoli: scattano prima gli insulti, poi le minacce. All'improvviso vola un cazzotto, che colpisce il primo cittadino sullo zigomo e gli fa volare gli occhiali a terra. Tamai a quel punto estrae il cellulare per chiamare le forze dell'ordine, mentre qualcuno insiste: "Ti ammazzo". Poi però i rissosi si dileguano, probabilmente consci che qualcuno sarebbe arrivato a dare man forte ai due.

"Molti di loro avevano il volto coperto con sciarpe e baveri alzati, ma sarei in grado di riconoscere quello che mi ha colpito - racconta Tamai - Non erano ragazzini, potevano avere tra i 25 e i 30 anni. La loro violenza era completamente immotivata, non avevano neanche da recriminare contro qualche torto arbitrale. Hanno cercato lo scontro a tutti i costi, poco prima se l'erano presa con un barista, colpevole secondo loro di aver lanciato un'occhiata di troppo a una ragazza. Mi sono riservato di presentare querela perché non voglio che episodi del genere rimangano impuniti. Sono cose che mi intristiscono molto, frequento i campi da quando ero ragazzino e sono anche stato presidente della squadra, ma mai mi era capitato di assistere a una vicenda del genere". Sul posto sono poi giunti i carabinieri, mentre la denuncia è stata formalizzata il giorno seguente al commissariato.

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