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Cronaca Campo San Bartolomio

Gli attivisti dei centri sociali in laguna: sit in di protesta contro i massacri in Siria

Dopo la protesta della comunità islamica di Venezia, riunitasi davanti alla stazione di Santa Lucia domenica pomeriggio, è la volta dei centri sociali, uniti contro la guerra

Nel pomeriggio di domenica il sit in di protesta della comunità islamica davanti alla stazione Santa Lucia di Venezia, con l'obiettivo di sottolineare il rumore inascoltato della terribile guerra che sta distruggendo la Siria da anni, e che soprattutto nelle ultime settimane sembra aver trovato il suo epicentro ad Aleppo, antica città nel nord dello stato. Lunedì pomeriggio alle 17.30, invece, a scendere in piazza saranno i centri sociali, parola d'ordine "Save Aleppo". L'appuntamento con il flash mob in Campo San Bartolomio.

È necessario in questo momento - spiegano gli attivisti di Global Project - che i movimenti sociali, l’associazionismo e pezzi di società tornino a mobilitarsi contro lo scempio umanitario della guerra e riconquistino lo spazio pubblico per lanciare un messaggio chiaro in tutte le nostre città: fermiamo la guerra in Siria, i bombardamenti ed i massacri che continuano a susseguirsi, il rifornimento di armi agli attori che la combattono. Chiediamo anche all’Unione Europea - continuano - di assumersi la responsabilità di un’altra tragedia umanitaria che da sempre si connette alla guerra: quella dei profughi. Per questa ragione va immediatamente messo in discussione il Trattato con la Turchia, che consente a quest’ultima di gestire i flussi migratori dall’Asia verso l’Europa, e messa in campo una politica d’accoglienza non basata sull’emergenza, ma sui diritti".

LA PROTESTA DI DOMENICA - Il sit in della comunità islamica ha voluto sottolineare l’inefficacia della denuncia internazionale per quanto sta avvenendo nel Paese, dove non solo i diritti umani vengono calpestati quotidianamente, ma viene tolta la vita a migliaia di innocenti. I dati sono allarmanti: la guerra ha causato complessivamente oltre 500mila morti, mentre i fuggiaschi hanno ormai superato la metà della popolazione siriana. Per chi rimane la situazione è d’inferno, e proprio di questi giorni sono le testimonianze di giovani ragazzi che tramite un video postato sui social danno l’ultimo saluto ai loro cari, cercando così di attirare l’occhio del mondo su questa drammatica situazione.

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