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Cronaca Mira

Zaia ai sindaci: "Aiuti entro il 10 agosto, altrimenti siamo fottuti"

Sta per partire l'sms solidale dopo il tornado in Riviera. Emendamento Cinque Stelle da 80 milioni di euro: "Vediamo se Roma lo approva"

L'emergenza continua frastagliandosi in diversi rivoli, a tre settimane dal devastante tornado che ha colpito la Riviera del Brenta. Ma in Italia c'è uno spettro in più contro cui fare i conti in questi casi: l'imminente arrivo di Ferragosto, quando anche le emergenze più gravi vengono rimandate a settembre. Per questo la riunione della Consulta dei sindaci di Miranese e Riviera del Brenta di lunedì mattina, con presente il governatore del Veneto Luca Zaia, era pervasa da un pensiero fisso: "Fare presto". "Se prima del 10 agosto non si ottengono 92 milioni di euro dal Governo siamo fottuti dopo i 21 miliardi di euro all'anno che paghiamo in tasse a Roma - ha spiegato il presidente della Regione - Abbiamo tre partite da giocare fino in fondo. Lo stop alle tasse per i cittadini colpiti, l'allentamento del patto di stabilità e l'erogazione degli aiuti. Se fossimo in difficoltà - ha continuato -, l'unica soluzione potrebbe essere una tassa di scopo, come l'accisa di 5 centesimi sulla benzina, che è una facoltà che la legge mi attribuisce, ma prima vorrei una risposta da parte del governo. Se noi non abbiamo un provvedimento nel giro di un paio di settimane la partita è persa. Sarebbe una sconfitta dover applicare una tassa di scopo". Dunque il tempo sta per scadere per evitare che slitti tutto, di conseguenza anche i primi cittadini presenti alla riunione in municipio a Mira si accodano alle parole del Governatore. 

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SMS SOLIDALE - Sul fronte degli aiuti a giorni dovrebbe finalmente partire il famoso sms di raccolta fondi, messo in cantiere da tempo. Era necessario attendere la pubblicazione ufficiale della proclamazione dello stato di calamità per poter procedere in maniera definitiva: "Con questo strumento la mole degli aiuti cambia - ha dichiarato il presidente Zaia - l'ho visto con l'alluvione 2010. Tanto di cappello a chi è andato in banca allo sportello per bonificare sui conti correnti solidali anche solo cinque euro. Ora, però, sarà tutto più semplice. Siamo partiti in ritardo per colpa della solita burocrazia".

LA PARTITA NEL GOVERNO E NEL PARLAMENTO - Se è vero che si chiedono al Governo aiuti per 92 milioni di euro, ci sono diverse iniziative in cantiere per venire incontro alle popolazioni colpite dal tornado. Manca all'appello però sempre un'iniziativa parlamentare che permetta risarcimenti statali anche ai privati. Il consiglio dei ministri ha già approvato lo sblocco dei patti di stabilità per i tre Comuni colpiti (una misura che vale sette milioni e mezzo di euro). Si tratta di un emendamento al decreto enti locali, il quale dovrebbe arrivare in Parlamento "blindato". Il gruppo del Movimento Cinque Stelle, compatto, ha invece presentato un emendamento ben più pesante: vista l'emergenza si impegnerebbe il Governo a stanziare aiuti per 80 milioni di euro anche ai privati. Esattamente quello che serve. "Vediamo se a Roma hanno l'intelligenza di approvarlo", ha dichiarato il sindaco pentastellato di Mira Alvise Maniero. Altre misure sono comunque allo studio dell'Esecutivo, ma come detto si chiedono risposte e accordi (possibilmente ufficiali) entro il 10 agosto. 

BOZZA DI ACCORDO - Sul fronte della gestione dell'emergenza il governatore Zaia ha annunciato che nella bozza d'accordo di cui si sta discutendo è indicato come commissario uno dei suoi bracci destri, il dirigente di palazzo Balbi ingegner Alessandro De Sabbata: "In passato la gestione commissariale era vista come una spartizione del potere - ha affermato il presidente - noi non vogliamo sia così. De Sabbata è una persona al di sopra di ogni sospetto". Naturalmente il Veneto ha chiesto anche la possibilità che gli aiuti vengano destinati pure ai privati, passando poi la palla "operativa" direttamente ai Comuni: i soldi infatti arriveranno alla Regione, che poi li affiderà ai tre enti locali, sulla base delle loro segnalazioni dei danni. Saranno quindi i sindaci a allacciare i rapporti direttamente con i concittadini bisognosi: "Il tutto naturalmente contabilizzato e trasparente - ha sottolineato Zaia - Ci baseremo sul prezziario concepito per l'alluvione 2010, in cui c'è scritto quando viene risarcito per ogni bene. C'è da contare che per legge la somma non potrà superare il 75 per cento del suo valore. Consiglio di mettere a punto una sorta di lista di intervento, in cui chi versa dei soldi vede chi materialmente (e per cosa) verrà aiutato". 

AIUTI DEGLI ALTRI COMUNI - Ancora aperta la partita del patto verticale veneto. I sindaci intendono sfruttare i propri avanzi di bilancio per stanziare delle somme (dieci euro a cittadino) a favore della Riviera. Ma chiedono di poterlo fare al di fuori dei vincoli del patto di stabilità. La richiesta è da due settimane ancora bloccata, senza risposte: "Se non ce li svincolano dal patto di stabilità noi questi soldi non li possiamo toccare", ha spiegato il sindaco di Scorzè, Giovanni Battista Mestriner. Il presidente Zaia ha comunque invitato i rappresentanti del territorio a evitare di inviare soldi alla Regione: "Altrimenti scattano problemi di Patto e burocrazia varia - ha spiegato - nel limite del possibile aiutatevi tra di voi. Sempre in maniera legale, evitate di inviare fondi alla Regione o di farli finire nei bilanci comunali. Con la lista di primo intervento si punta al rapporto tra privati". 

"FINO A QUESTO MOMENTO SINDACI SOLI" - Il sindaco di Dolo, Alberto Polo, ha quindi chiesto a tutti di lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi ripromessi entro il 10 agosto, sottolineando che fino a questo momento "i sindaci sono stati lasciati soli". 

CRITICHE DEL PD A ZAIA - "Non è con le continue sparate a zero di Zaia contro il governo che si può pensare di costruire un fronte comune a beneficio delle aree della Riviera del Brenta colpite dal tornado". Lo affermano i consiglieri regionali del Pd, Bruno Pigozzo (vice presidente del Consiglio) e Piero Ruzzante, dopo le dichiarazioni critiche del presidente del Veneto sulle risorse finora messe a disposizione dal Governok per i danni della tromba d'aria dell'8 luglio. "Zaia innanzitutto - dichiarano in una nota i due esponenti democratici - dimentica che oltre ai 2 milioni, il Governo ha approvato la deroga al Patto di stabilità per i comuni di Dolo, Mira e Pianiga, per un ammontare di altri 7,5 milioni di euro. Ricordiamo poi al presidente che poteva benissimo dare il via libera al nostro emendamento in aula, che avrebbe consentito di dirottare per le zone devastate non 6 bensì 15 milioni di euro della cosiddetta legge-marchetta approvata alla fine della scorsa legislatura: perché non l'ha fatto? La necessità di ottenere in tempi rapidi i finanziamenti per i risarcimenti e la ricostruzione è fuori discussione. Fondi - concludono Pigozzo e Ruzzante - che si possono ottenere attraverso la massima coesione tra tutti i parlamentari del Veneto, evitando le polemiche strumentali di Zaia, che non producono nulla di costruttivo. Forse Zaia si dimentica che quando lui era ministro nel governo Berlusconi, diede soldi a Catania, Palermo e Roma per ripianare i buchi di bilanci".

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