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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Eraclea

Il bagnino spacciava la coca con sostanza da taglio cancerogena

Un 32enne albanese di Eraclea si trova ai domiciliari. Nel suo garage 78 grammi di droga. Complici nei guai: compaesano e una donna di Jesolo

Ufficialmente faceva il bagnino, ma i soldi veri li faceva in un altro modo: spacciando cocaina nel litorale veneziano assieme ad altri due complici che a loro volta si rifornivano di stupefacente da lui. Con un dettaglio inquietante: in occasione di due sequestri di stupefacente i carabinieri della compagnia di San Donà di Piave non solo si sono imbattuti nella droga, ma anche in una sostanza da taglio inusuale e pericolosa, la fenacetina. Si tratta di materiale un tempo utilizzato anche per la produzione di prodotti medicinali e ora non più consentita poiché ritenuta cancerogena.

Nel tardo pomeriggio di sabato i militari del nucleo operativo radiomobile dei carabinieri della città del Piave hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti di A.M., bagnino 32enne albanese residente a Eraclea, finito ai domiciliari, di I.M., una 32enne di origini serbe ma residente a Jesolo, sottoposta a obbligo di dimora nel comune di residenza con divieto di allontanarsi dalla propria abitazione di sera e notte, e di D.I, operaio albanese di 39 anni residente a Eraclea, al quae è stato notificato l'obbligo di presentazione in caserma per tre giorni alla settimana.

L'indagine, chiamata non a caso "Lifeguard", è scattata nel febbraio 2013, nel momento in cui in un garage condominiale di Eraclea vengono sequestrati 78 grammi di cocaina nascosti in un calzino. Quel box corrispondeva all'abitazione del "bagnino". Un fatto che inevitabilmente ha attirato su di lui le attenzioni dei militari dell'Arma, i quali hanno continuato a indagare su dove arrivasse quella droga e a chi fosse destinata. Sono stati organizzati pedinamenti e il 32enne è stato intercettato. Durante le telefonate si parlava di "andarsi a bere un caffé" e di altre frasi in codice, ma in verità si parlava di quantitativi di droga. Gli accertamenti hanno consentito di ricostruire l'attività dei tre pusher, che andava avanti dal 2011 e si è fermata nel 2014, nel momento in cui anche la donna di Jesolo ha subito un arresto per spaccio con l'ennesimo sequestro di cocaina. Tra Jesolo ed Eraclea il trio si era riuscito a costruire ne tempo un discreto giro di clienti, cui venivano ceduti quantitivi da un grammo o da dieci grammi. I contatti erano continui, con cadenza quotidiana o settimanale.

Nel corso delle indagini è stata anche denunciata una coppia di ragazzi che aveva appena acquistato 10 grammi di cocaina nel febbraio del 2014 ed era stata arrestata, sempre nello stesso mese, la donna serba, in quanto era stata trovata in possesso, a seguito di una perquisizione nella propria abitazione, di 10 grammi di cocaina, di un bilancino e di sostanza da taglio (sempre la pericolosa fenacetina), subito dopo avere venduto droga a un giovane jesolano. A tenere le redini del giro era il bagnino 32enne, che nescondeva la cocaina in garage, da cui gli altri due finiti nel mirino della Procura si rifornivano.

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