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Cronaca Chirignago / Via Miranese

Droga ai minorenni nel parco di Chirignago, arrestati in due

I carabinieri hanno fermato due giovani nel parco Rodari di via Miranese per spaccio di marijuana, uno dei due era ancora minorenne

Da tempo i cittadini di Spinea segnalavano alle forze dell'ordine movimenti sospetti nel parco Rodari, a Chirignago, così i carabinieri della stazione locale avevano iniziato a tenere lo spazio verde in via Miranese sotto attenta sorveglianza. I controlli hanno dato i loro frutti nella tarda serata di giovedì, quando i militari sono riusciti ad arrestare due giovani italiani, di cui uno minorenne, con l'accusa di spaccio di droga.

I CONTROLLI – I carabinieri hanno tenuto sotto osservazione il parco per diversi giorni, raccogliendo le testimonianze dei residenti della zona. Stando ai racconti dei cittadini due giovani si aggiravano spesso con fare sospetto negli spazi di via Miranese e l'ipotesi degli uomini dell'Arma era che si trattasse di una coppia di giovani spacciatori che vendevano stupefacenti a minorenni. All’interno del parco, in una zona defilata, i militari hanno notato uno dei due, minorenne, già noto alle forze dell'ordine per simili vicende, mentre cedeva ad un coetaneo una dose di marijuana. Intorno ai due c'erano altri ragazzi, alcuni sempre minorenni. Immediatamente fermato carabinieri, il giovane pusher aveva addosso 130 euro in contanti, probabili ricavi della vendita di droga, e 10 grammi di marijuana, già suddivisi in dosi.

IN CASA – I militari hanno quindi perquisito l'abitazione del giovane spacciatore, recuperando altri 125 grammi di droga e tutto il materiale necessario per preparare e confezionare le dosi da smerciare in strada. Le indagini sugli altri ragazzi fermati al parco hanno quindi portato all'identificazione di un secondo pusher, “collega” del primo fermato, a sua volta rintracciato e perquisito. Nella casa del ragazzo sono stati trovati altri 40 grammi di marijuana e altro materiale utile allo spaccio al dettaglio. I due fermati sono stati dichiarati in stato di arresto e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria, e accompagnati nelle rispettive case circondariali.

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