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Cronaca

Eroina killer: il Comune scende in trincea nei luoghi del "buco" ma anche su Facebook

Riunione ai Servizi sociali per mettere a punto le future linee guida per arginare l'arrivo della nuova droga: "Cercheremo un rapporto uno a uno d'informazione, anche nel mondo digitale"

C'è una piazza dello spaccio "reale" e c'è una piazza virtuale che si ramifica attraverso i social network. Lì chi è interessato a un determinato tipo di merce trova informazioni e consigli. "Recensioni" addirittura. Un mondo spesso inesplorato da chi ha intenti informativi e cerca di arginare gli effetti per certi versi dirompenti dell'arrivo dell'eroina "killer" a Mestre.

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RIUNIONE AI SERVIZI SOCIALI

Mercoledì mattina negli uffici dell'assessorato ai Servizi sociali di villa Querini a Mestre è stata indetta una riunione tra i responsabili del settore "riduzione del danno" e l'assessore Simone Venturini per chiarire le future linee guida dell'attività di aiuto nei confronti di tossicodipendenti che, specie tra chi non è abituato a dosi più "pure" rispetto a pochi mesi fa, ora rischia grosso. I decessi delle ultime settimane non possono essere un caso. In cantiere anche una pagina Facebook con cui veicolare messaggi positivi e d'interesse sociale in maniera non banale o "paternalistica".

MAPPATURA DEI LUOGHI DEL "BUCO"

"Ci stiamo muovendo in due direzioni principali - spiega l'assessore Venturini - fermo restando che il nostro operato si aggiunge all'attività repressiva e di controllo delle forze dell'ordine e della polizia locale. In primis cercheremo di mappare i luoghi in cui i consumatori si appartano per assumere droga, non un'operazione semplice. E' lì che in un rapporto a tu per tu speriamo di riuscire a informarli dei rischi che corrono e di quali sono le vie d'uscita percorribili. Poi cercheremo di sfruttare anche i social network, perché ora i luoghi d'aggregazione fisici come dieci anni fa non ci sono più". Il parchetto con le panchine è stato sostituito dalle chat di Whatsapp o dai messaggi privati su Facebook.

ANALISI DEI SOCIAL NETWORK

Ci sarà un lavoro di "intelligence" per individuare le persone a rischio, dopodiché si cercherà di carpire la loro fiducia: "Chi rischia è soprattutto chi non è un consumatore abituale - conclude Venturini - come la giovane ragazza che purtroppo ha perso la vita. Le campagne di informazione generiche con manifesti e locandine sono inutili in questo caso, cercheremo quindi di presidiare anche il mondo digitale". 

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