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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Chioggia / Ca' Lino

Si sparano contro per una donna a Chioggia: in 2 finiscono nei guai per tentato omicidio

E' successo nella notte tra lunedì e martedì a Ca' Lino. In carcere i due litiganti: il presunto pretendente e il fidanzato di lei, bloccato a Marghera dopo un breve inseguimento

"Stai lontano dalla mia donna". Più o meno devono essere state queste le parole proferite da un 41enne margherino prima di sparare contro il rivale almeno due colpi d'arma da fuoco nella notte tra lunedì e martedì. E' accaduto a Ca' Lino, località di Chioggia. Non solo: secondo gli elementi raccolti dai carabinieri, il residente avrebbe risposto al fuoco a sua volta sparando con un fucile a canne mozze calibro 12 verso l'auto del suo interlocutore, al cui volante c'era l'effettivo "oggetto del contendere": la fidanzata del margherino, residente a Chioggia. La vicenda si è per ora conclusa con un arresto in flagrante per detenzione illegale di armi alterate e clandestine per il residente, un 44enne di Ca' Lino già conosciuto dalle forze dell'ordine, con in più una denuncia per tentato omicidio. Per il margherino, anch'egli non incensurato, verso le 15 di martedì è scattato invece il fermo di inziato di delitto sempre per tentato omicidio, reato che "condivide" con la sua compagna, denunciata a piede libero.

Sparatoria nella notte

Tutto inizia verso le 3 di notte, quando i residenti vengono allarmati da alcuni colpi di pistola in corrispondenza di un condominio. I carabinieri della compagnia di Chioggia giungono sul posto e sorprendono il 44enne intento a gettare dalla finestra, nascoste in un borsone, una lunga serie di armi. L'elenco dei sequestri è lungo: una lanciarazzi, 2 fucili ad aria compressa calibro 8, 2 balestre, 50 pugnali di varie misure, 20 spade, 150 cartucce per fucile, un cannocchiale di precisione per fucile, una banda chiodata artigianale, varie cartucce per fucile modificate, 800 grammi di pallini da caccia. Inevitabili, sono scattate le manette. Alcuni testimoni, compreso il diretto interessato, hanno puntato il dito contro l'auto in fuga, fornendo il numero di targa. A quel punto le forze dell'ordine sono risaliti al 41enne margherino, nel frattempo tornato a casa. Alla guida ci sarebbe stata la fidanzata, che per questo motivo risponde in concorso del reato.

Inseguimento e fermo a Marghera

Le operazioni si sono spostate nella città giardino, dove la coppia è stata intercettata fuori dall'abitazione del 41enne nel primo pomeriggio di martedì. E' scattato un breve inseguimento, al volante c'era sempre la donna. Una volta bloccata l'auto, i militari hanno concentrato l'attenzione sugli inequivocabili segni di proiettile sulla carrozzeria. Corrispondevano a un fucile calibro 12, lo stesso sequestrato al rivale, il quale a sua volta avrebbe raccontato di essere stato aggredito a suon di pistolettate. A suffragare il suo racconto, il sequestro di 2 ogive calibro 38 in corrispondenza del condominio e la presenza di alcuni fori di proiettile su delle auto. Il margherino, che aveva già fatto i bagagli, ha dichiarato di aver sparato con una pistola a salve, ma la sua ricostruzione non collimerebbe con le risultanze investigative nonostante l'arma della "sparatoria" non sarebbe stata allo stato individuata. Nella sua abitazione sono stati trovati una scacciacani priva del tappo rosso, 6 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e 3 coltelli. Entrambi i protagonisti della vicenda si trovano ora in carcere a Venezia, in attesa delle decisioni del giudice. 

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