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Cronaca

Da Ca' Foscari ai ghiacci del Polo, parte la spedizione scientifica

Lo scopo dei ricercatori è quello di collaborare alla raccolta di campioni di neve e ghiaccio nell’ambito del Programma Nazionale Ricerche in Antartide

Una spedizione verso l'Antartide per scoprire di più sul mondo in cui tutti viviamo. Da Venezia, dopo mesi di preparazione, parte la spedizione scientifica dei ricercatori Andrea Spolaor e Warren Cairns. Sabato 9 novembre la partenza, lo scopo è quello di collaborare alla raccolta di campioni di neve e ghiaccio nell’ambito del Programma Nazionale Ricerche in Antartide.

LA MISSIONE - Andrea Spolaor è chimico ambientale al dipartimento di Scienze ambientali, informatica e statistica dell’università Ca’ Foscari Venezia, mentre Warren Cairns è ricercatore all’Istituto per la dinamica dei processi ambientali del Cnr. Dopo un lungo viaggio che da Venezia li porterà a Londra, Dubai, Sidney e Christchurch, raggiungeranno la Stazione Mario Zucchelli, base scientifica italiana sulla baia Terra Nova. Da lì le loro strade si separeranno.

VIA AI CAROTAGGI - Andrea Spolaor lavorerà sia alla stazione Mario Zucchelli che in un campo remoto situato in Terra Vittoria (a sud delle Nuova Zelanda) fino a fine gennaio 2014. Recupererà diversi campioni di ghiaccio che verranno portati in Europa per essere analizzati nel quadro del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide 2009. Il ghiaccio dell’Antartide, formatosi su un arco di diverse centinaia di migliaia di anni, è un vero e proprio archivio della storia del paleoclima. Le bolle d’aria racchiuse nel ghiaccio a diverse profondità conservano la memoria dell’atmosfera passata e possono essere prelevate ed analizzate estraendo dal ghiaccio lunghi campioni cilindrici chiamati “carote”. Una delle carote che recupererà Spolaor, lunga ben 500 metri, fornirà informazioni dettagliate sugli ultimi 2000 anni del nostro clima. Informazioni utili a vari progetti di ricerca in corso, tra cui Early Human Impact, coordinato da Carlo Barbante, docente di Paleoclima a Ca’ Foscari e “blogger” dall’Antartide nell’inverno scorso.

L'ALTRO VIAGGIO - Warren volerà fino alla base italo-francese di Dome Concordia (conosciuta anche Dome C), dove rimarrà per un mese e mezzo come lead investigator nel quadro del progetto Global Mercury Observation System, che studia il ciclo del mercurio nell’ambiente attraverso campionamenti di neve. Da questa base nel cuore del Plateau Antartico orientale, Warren sarà in regolare contatto skype con gli allievi delle scuole “Gramsci” di Campalto (Venezia), che potranno seguire i suoi lavori di settimana in settimana.

PROVA DIFFICILE - Le spedizioni in Antartide richiedono una rigorosa preparazione (specialmente quelle a Dome C, dove le temperature, durante l’inverno polare, possono raggiungere −84°). Prima di partire, i due ricercatori hanno seguito una formazione di due settimane al Centro Enea di Brasimone, dove sono stati preparati a lavorare in condizioni di freddo e isolamento estremo. Per entrambi i ricercatori, si tratta della prima esperienza in Antartide – anche se hanno già effettuato spedizioni nell’Artico. “Sarà un’esperienza unica sia a livello professionale sia a livello personale”, ci dice Andrea. “A livello professionale, sarà l’occasione di toccare con mano l’ambiente ed i campioni con cui normalmente lavoro, mentre personalmente mi aspetto di vedere e scoprire un posto unico”. Per Warren, la principale aspettativa è di poter confrontare i risultati sul ciclo del mercurio in Antartide con quelli rilevati dal programma Gmos a passo San Pellegrino, in Italia, migliorando così la nostra conoscenza degli scambi di mercurio tra atmosfera e neve.

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