Bocciato il "salva Venezia", ora a salvare le scuole ci pensa Grasso?

Le scuole sporche ancora al centro delle polemiche e delle iniziative politiche, in provincia di Venezia ma non solo: il caso degli istituti senza personale di supporto (a causa del nuovo appalto vinto da Manutencoop) è infatti arrivato fino a Roma e, se nella giornata di giovedì il presidente del Senato Pietro Grasso ha fatto calare la sua “mannaia” sul decreto “salva Venezia”, bloccando di fatto ogni possibilità in questa direzione, secondo i quotidiani locali è lo stesso Grasso che, in serata, si sarebbe preso l'impegno di presentare, già venerdì mattina, un disegno urgente di legge che può essere deliberato direttamente nelle commissioni congiunte di Camera e Senato per risolvere l’emergenza sporcizia.

MANNAIA GRASSO: NIENTE "SALVA VENEZIA"

NIENTE DA FARE - Quindici emendamenti su ventisei sono stati scartati perché ritenuti "irricevibili", e tra questi anche quello per reperire 27 milioni di euro da destinare alla pulizia delle scuole per “mettere una pezza” sulla situazione almeno per marzo. In realtà, comunque, anche prima della stroncatura la proposta firmata dalla senatrice Francesca Puglisi aveva suscitato qualche perplessità: i soldi andavano recuperati dal Miur, che però non ha certo grandi cifre di cui disporre e si temeva quindi che per pagare i bidelli si finisse con il tagliare supplenti e materiali didattici. Ora non resta che attendere la soluzione ideata da Grasso, mentre la Regione Veneto convoca i sindacati per il 26 febbraio, come chiesto dalle stesse associazioni dei lavoratori, che si preparano a fare la voce grossa: se non si arriva ad una soluzione la Uil è già pronta a scendere in strada con cartelli e megafoni, c'è tempo solo fino al 4 marzo.