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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Jesolo / Via Aquileia

Statuetta fallica alla mostra, Cecchi Paone: "La spiego io alla scolaresca nei giusti termini"

La replica del conduttore televisivo all'insegnante friulano che aveva chiesto di farla rimuovere in occasione della visita degli alunni. "Non ha funzione pornografica, ma propiziatoria"

"Nessuna funzione pornografica, bensì propiziatoria". Questo rappresenta la statuetta fallica esposta alla mostra sull'antico Egitto a Jesolo, secondo il giornalista e conduttore televisivo Alessandro Cecchi Paone. L'esperto si è offerto di spiegarla con parole appropriate agli ospiti dell'evento “Egitto. Dei, Faraoni, Uomini”, inaugurato nella località balneare il 26 dicembre scorso. Replicando così alle polemiche del maestro friulano, che aveva chiesto qualche giorno fa di rimuoverla, in occasione dell'arrivo dei suoi alunni.

Statuetta fallica alla mostra sull'antico Egitto, un maestro: "Via durante la visita delle scuole"

"Le statuette itifalliche egizie simboleggiano vita, fertilità, fortuna, protezione dalla sfortuna, assimilando Osiride a Dioniso secondo l'interpretazione di Plutarco ma anche dello studioso cattolico padre Banti" - spiega Cecchi Paone, che ha prestato la voce alle audioguide della mostra.

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Il maestro residente in un comune della Carnia in provincia di Udine, dopo che il nipote di 9 anni aveva disegnato un antico egizio col fallo eretto di ritorno dalla visita il primo giorno di inaugurazione della mostra jesolana dedicata all’antico popolo del Nilo, in una accorata e-mail alle società produttrici e promoter della mostra del Lido di Jesolo, Venice Exhibition e Cultour Active, aveva chiesto di censurare il prezioso oggetto risalente al III secolo a. C. contenuta nell'allestimento, pena l'annullamento della gita culturale prenotata a febbraio.

"Sbagliato rimuoverla"

"Non c'è alcuno scandalo nella statuetta itifallica presente nella mostra sull'antico Egitto di Jesolo - chiarisce Cecchi Paone - ed è giusto che il reperto sia presente nel percorso espositivo-didattico nel rispetto della corretta educazione dei più giovani, ma anche delle preoccupazioni legittime di famiglie e docenti". La statuetta della prima età tolemaica, alta circa 40 centimetri e realizzata in argilla cruda e bitume, prezioso prestito museale, si trova nell'area della mostra dedicata al culto dei morti. "Tutti gli studiosi dell'antichità, gli archeologi e gli antropologi culturali - dice Paone - “confermano che il fallo maschile raffigurato eretto, piuttosto che un significato erotico o osceno, simboleggia vita, fertilità, fortuna, protezione dalla sfortuna.

"Simbolo di vita e protezione dalla sfortuna"

Così fra i greci e i romani  - aggiunge - ma ancor prima fra gli antichi egizi. Dove Osiride, che portò la civiltà agli esseri umani, poté resuscitare solo quando la sorella Iside trovò dopo tutti gli altri pezzi del corpo, proprio il pene funzionante del fratello che riprese così il suo ruolo di primo faraone dio protettore dei mortali. Sarebbe un errore impedire alle nuove generazioni di venire a contatto con una tale ricchezza didattica e sono ovviamente pronto - conclude Cecchi Paone - a raccontare nel dettaglio tutto questo di persona all'insegnante preoccupato e ai suoi alunni durante la visita della sua scolaresca, ma anche a tutti gli altri che chiedessero di effettuare una visita guidata con me alla mostra di Jesolo".

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