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Cronaca

Stella: "Venezia negata ai disabili", il Comune: "Stiamo intervenendo"

Un articolo sul Corriere della Sera del 7 giugno scorso ha indotto Ca' Farsetti a rispondere: "Progetti articolati per renderla accessibile"

Il giornalista Gian Antonio Stella il 7 giugno scorso aveva messo il dito su una piaga che spesso ha fatto capolino sulle pagine dei quotidiani. Del resto il problema c'è, ed è altrettanto indubbio che il Comune di Venezia si sta muovendo per cercare di migliorare sempre più la situazione, anche sulla spinta di comitati locali che chiedono una migliore accessibilità per i disabili in centro storico (vedi il gruppo di donne che chiede che le passerelle non vengano tolte). Nell'articolo si puntava il dito sull'impossibilità di raggiungere uno dei capolavori di Santa Maria delle Grazie, il cenacolo vinciano, a causa di due piccoli gradini di pochi centimetri. Nulla per chi è normodotato, ostacolo insormontabile per chi invece è costretto in sedia a rotelle.

Le parole di Gian Antonio Stella hanno indotto il Comune ha rispondere pubblicamente, rivendicando quanto sta cercando di attuare: "E' stata avviata, in questi anni, un’articolata politica di intervento per migliorare l’accessibilità e rendere la città più inclusiva e ospitale - dichiara il Comune - Tra le operazioni più recenti sul tema della Venezia accessibile si possono richiamare almeno una decina di interventi su opere pubbliche: nuovo ponte delle Cappuccine a Burano, nuovo ponte di Quintavalle, rampa sul ponte del Paludo, rampe sul ponte della Paglia (soluzione rampe amovibili), restauro ponte di San Pietro, nuovo ponte sul Rio delle Vergini (per l’accesso agli spazi della Biennale dell’Arsenale), rampe sul ponte Papadopoli, nuovo ponte di Burano-Mazorbo, rampa sul ponte Ognissanti (lavori in corso), rampa sul ponte delle Sechere (lavori in corso)".

Dopodiché il Comune sottolinea la scelta di mantenere le passerelle della VeniceMarathon in città: "Da 10 anni le 13 rampe provvisorie poste per i corridori su altrettanti ponti cittadini restano a disposizione di tutti (disabili, mamme con i passeggini, turisti con le valigie) per un periodo di circa 6 mesi, da settembre a Carnevale (quest’anno, in occasione di Expo Italia, per un periodo più lungo), garantendo una percorrenza senza barriere di circa 4 chilometri: dal ponte di san Basilio a Dorsoduro (la zona a sud-ovest, del porto turistico) fino ai Giardini di Castello (la zona a nord-est, della Biennale) - si spiega - Il punto di partenza per la nuova politica di accessibilità è stata l’adozione del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, nel 2004, (ne esiste uno anche per Mestre), che definisce la strategia di intervento complessiva per rendere la città storica più fruibile. Affrontando il problema su un piano di massimo realismo, il Peba del centro storico individua nel trasporto pubblico acqueo l’asse portante dell’accessibilità urbana, nella misura in cui rendere accessibili i ponti esistenti risulta un grosso problema sul piano tecnico per l’inserimento ambientale, per l'impatto sul contesto e, non secondariamente, finanziario".

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