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Cronaca Gruaro

"Io, da spacciata a sopravvissuta" Strage di Gruaro: nuove rivelazioni

Nel 1933 furono 253 i bambini sottoposti a vaccino contro la difterite, 28 morirono. Una bimba di sei anni si salvò, ma ricorda ancora il dramma

“Ero in condizioni disperate, mi scattarono perfino la foto per lapide. Ma io sono sopravvissuta, e ricordo bene quel dramma”. Delfina Bravo, 86enne, è una delle superstiti della “Strage di Gruaro”: 28 bambini su 253 morirono in seguito ad una vaccinazione contro la difterite imposta dalle autorità di allora nonostante il parere contrario del dottore, quella sostanza non venne fatta bollire e il vaccino vivo si rivelò fatale. Ora una delle testimoni dirette di allora racconta alla Nuova Venezia quei terribili momenti: dalla notte passata nascosta nei campi di granoturco al vaccino “forzato” in ambulatorio, fino ad arrivare ai fortissimi dolori delle settimane successive.

“Avevo talmente tanto male che sbattevo la testa contro il muro – ricorda -. Mio fratello morì, mia madre era disperata e l’ospedale era stracolmo.  Riuscii a salvarmi ma ero piena di atroci dolori agli arti inferiori”. Molti bimbi morirono dopo alcuni giorni di paralisi, Delfina riuscì a tenere duro, e venne mandata in soggiorno a Cortina.  

“Ma le conseguenze di quella puntura mi perseguitavano – ha poi spiegato -. Per anni ho dovuto ricorrere alle cure mediche per la cicatrizzazione delle piaghe”. Se con il tempo quei dolori sono passati, il ricordo è ancora vivo. Continuano a spuntare nuove testimonianze, e questo dimostra che la gente di Gruaro vuole che tutta la verità venga a galla. Una verità che all’epoca venne fatta passare sotto silenzio.

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