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Cronaca

Ca' Foscari è ricchezza per la città: "Un milione al mese dagli studenti"

Studio di due economisti sul "peso" degli universitari sull’economia cittadina. L'ateneo porta nuovi residenti che contribuiscono a tenere viva la città

Un milione di euro al mese. È quanto spende a Venezia la comunità formata da studenti, ricercatori, docenti e dipendenti dell’università Ca’ Foscari. Il dato emerge dallo studio "L’impatto dei cafoscarini su Venezia", finanziato dalla Camera di Commercio lagunare e realizzato da ricercatori del dipartimento di Economia, in collaborazione con Ca’ Foscari Sostenibile, sulla base di quasi tremila questionari.

Gli economisti Marcella Lucchetta e Giacomo Pasini si sono chiesti quanto e come spende in città la comunità cafoscarina, composta da quasi 20mila studenti e 2.500 dipendenti. La stima, riferita al 2014, è di 9,9 milioni di euro per gli studenti e 2,7 milioni di euro per i dipendenti, per un totale di 12,6 milioni. Di questo milione abbondante al mese il 68,7% va in cibo, il 19,7% per l’alloggio, il 6,7% in trasporti e il restante 5% in altre voci come libri, cultura e tempo libero. Il progetto è basato su 2.851 rispondenti e 50 categorie di spesa censite, dando come risultato una fotografia piuttosto nitida della vita dei cafoscarini a Venezia. È stata presentata nell’ambito del bilancio di sostenibilità 2014, documento che descrive tutti gli impatti dell'ateneo a livello di economico, sociale e ambientale.

Elaborando i numeri, i ricercatori hanno trovato che i cafoscarini che abitano a Venezia (il 26% degli intervistati) hanno un impatto maggiore sull’economia cittadina rispetto ai pendolari, poco inclini ad acquisti in città. Inoltre, tra chi abita a Venezia, l’83% si è trasferito in città e solo il restante 17% è veneziano da sempre, dimostrando quanto l’ateneo attragga residenti nel centro storico. Tra studenti, dottorandi, assegnisti di ricerca e dipendenti, circa uno su quattro vive a Venezia. La percentuale si alza per i docenti: più del 40% abita in città. Studenti di dottorato e ricercatori assegnisti, anche se pendolari, mostrano spese individuali più importanti delle altre categorie. Per quanto rigaurda gli affitti, uno studente spende in media 350/400 euro al mese, un dipendente 800.

Il rettore di Ca’ Foscari, Michele Bugliesi, commenta: «L’indagine conferma che l’università rappresenta per Venezia una leva importante per lo sviluppo della residenzialità in città. Ca’ Foscari porta qui nuovi residenti, parte dei quali si ferma in maniera stanziale. Un flusso di persone a cui la città è chiamata a offrire sempre nuove opportunità e servizi per lavorare e vivere nel centro storico, mettendo in moto sinergie tra istituzioni e associazioni di categoria. Un fronte sul quale Ca’ Foscari continua a investire non solo sul piano della propria offerta formativa ma anche con investimenti edilizi importanti, a cominciare dagli oltre 800 posti letto che saranno disponibili nei prossimi anni nelle residenze studentesche di Santa Marta e San Giobbe».

Per quanto riguarda il capitolo trasporti, si scopre che la maggior parte dei cafoscarini raggiunge Venezia in treno e la stazione di partenza più ricorrente è Treviso. Una volta a Venezia, ci si muove a piedi: solo l’8,66% dei rispondenti dichiara di utilizzare regolarmente il vaporetto. Sui consumi, il supermercato è preferito per gli acquisti di generi alimentari. Tuttavia, mentre i non veneziani si rivolgono spesso anche ai piccoli negozi, i cafoscarini che vivono a Venezia comprano nelle botteghe cittadine o al mercato meno del 30% della loro spesa. La spesa culturale più importante risulta essere quella in libri, perlopiù di studio o lavoro. Scarso invece il budget impiegato per mostre e musei, come la quasi nulla spesa in tecnologia. Quest’ultima, spiegano gli autori dello studio, potrebbe transitare tutta online, sfuggendo così all’indagine, dedicata agli acquisti fatti direttamente in città.

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