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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Jesolo / Piazza Brescia

Infettato dal "virus degli squali", sub esperto ridotto in fin di vita

Il 43enne di Ferrara è un attivissimo membro del Tropicarium di Jesolo e uno dei massimi esperti in materia di predatori acquatici, ora è migliorato

Da anni nuotava fianco a fianco a fianco con i più spietati predatori dei mari, ma non si sarebbe mai aspettato che a ridurlo in fin di vita non sarebbero stati i loro denti ma, piuttosto, i loro germi. Per un 43enne originario di Ferrara, ma da sempre elemento cardine del Tropicarium di Jesolo, infatti, il rischio più grande potrebbe essere arrivato da un semplice contatto con la pelle di uno squalo. L'uomo, un ex pilota di aerei che da tempo aveva deciso di dedicarsi anima e corpo alla sua passione per il mare e per gli squali in particolare, è molto conosciuto nell'ambiente ed è giudicato uno dei più grandi esperti mondiali quando si parla di pescecani. Eppure, come riporta la Nuova Venezia, quanto è accaduto durante una vacanza in Sud Africa ha sorpreso pure lui.

RISCHIO MORTALE - Il 43enne era partito per una vacanza alla volta delle calde acque sub-equatoriali e, ovviamente, non ha resistito alla prospettiva di un'altra immersione al fianco dei suoi adorati squali. L'ex pilota, d'altronde, vanta ormai un'esperienza decennale: fondatore della Shark Academy e membro fondamentale dell'acquario e rettilario jesolano, in passato ha nuotato al fianco di squali tigre, squali grigi e squali toro; si è immerso nelle acque dello Zambesi e ha accompagnato in immersione la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto; ha guardato negli occhi i possenti squali bianchi, in mare aperto e senza gabbia protettiva, ma questa volta potrebbe essere bastato un piccolo tocco per metterlo in pericolo. Il sub avrebbe infatti sfiorato la pinna di un pescecane e la pelle abrasiva dell'animale ha subito portato ad un'irritazione. Tornato a casa il 43enne si è visto piegato dal mal di testa e quindi costretto al trasferimento in ospedale, nel reparto di malattie infettive in rianimazione e poi in isolamento, mentre l'infezione sembrava aver raggiunto il fegato. Ora, stando alle prime voci arrivate ai conoscenti e ai colleghi di Jesolo direttamente da medici e famigliari, pare che il peggio sia passato e che le sue condizioni siano in fase di miglioramento, ma la paura è stata tanta e finché il “re degli squali” non tornerà in acqua tutto il team del Tropicarium terrà il fiato sospeso.

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