Più suicidi, ma in Veneto va meglio. "Salute mentale, bene a Venezia"
L'Italia e la nostra regione, pure con la crisi economica, sono molto al di sotto della media mondiale. Il 10 e l'11 settembre sono le giornate della prevenzione
La crisi economica uccide, ma i dati sono in miglioramento. E comunque l'Italia e il Veneto restano molto al di sotto della media mondiale, con la nostra regione che appare in linea con la media italiana, e la Ulss veneziana che presenta dati lievemente inferiori rispetto a entrambe. È il quadro tracciato dai primari di salute mentale dell’Ulss 12 veneziana, Andrea Angelozzi e Moreno De Rossi, in occasione delle giornate mondiali della prevenzione al suicidio (10-11 settembre).
Il suicidio rappresenta uno degli eventi psicopatologici più drammatici, e la crisi economica ha contribuito ad aumentare il numero di questi eventi: “Il più recente rapporto pubblicato dall’organizzazione mondiale della sanità – dice Angelozzi – fa riferimento al 2012, e per quell’anno registra 11,4 suicidi di ogni 100mila persone: il tasso sale a 15 su 100mila tra i maschi, mentre si riduce a 8 su 100mila tra le donne. Si registra nel mondo, quindi, un suicidio ogni 40 secondi”. “Nel mondo il 75% dei suicidi accade in Paesi a reddito basso – continua il primario – e il maggior numero di suicidi avviene fra persone over 70; povertà e vecchiaia si pongono quindi come i ‘luoghi’ della pulsione suicida. Ma va detto che nei Paesi a basso reddito sono maggiormente a rischio i giovani e le donne anziane, mentre nelle società a medio-alto reddito sono gli uomini over 50”. In Italia, secondo i dati forniti dal primario Angelozzi, il tasso 2012 è di 4,7 suicidi ogni 100mila abitanti, e fortissima è la percentuale di maschi tra le persone che si tolgono la vita: il tasso di suicidi tra gli uomini sale al 7,6 su 100mila, e scende all’1,9 su centomila tra le donne. “Confrontando il dato con il periodo precedente alla crisi economica, si rileva nel 2012 un incremento del 10% dei suicidi, in particolare tra gli uomini di età compresa tra i 25 e i 64 anni; ma i dati più recenti segnalano un ritorno alla situazione precedente alla stretta economica".
“Il suicidio – spiega il dottor Moreno De Rossi – è un evento difficilmente prevedibile nella singola persona. È un rischio da tenere presente in tante situazioni di malessere psichiatrico, mettendo in atto allora una serie di accorgimenti preventivi e terapeutici. In questo senso la migliore prevenzione del suicidio è costituita innanzitutto da una tempestiva segnalazione delle situazioni a rischio, con il ruolo insostituibile del medico di medicina generale; servono poi servizi di salute mentale che siano facilmente accessibili sul territorio, e nei quali sia disponibile personale anche per interventi urgenti, oltre a quelli che possono essere fatti al pronto soccorso; indispensabile infine una continuità di attenzione nel seguire le persone a rischio”.
“Sono questi – spiega ancora De Rossi – alcuni degli aspetti in cui il dipartimento di salute mentale di Venezia sta orientando maggiormente la propria attività: cerchiamo di costruire una collaborazione con i medici di medicina generale ancora migliore; lavoriamo per ampliare la rete dei servizi, e a Favaro Veneto è ormai pronto un altro centro di salute mentale per la terraferma, mentre è prossima l’attivazione di ambulatori per i disturbi del comportamento alimentare sia a Mestre sia a Venezia; infine ottimizziamo le risorse con una maggiore e più prolungata presenza medica nei centri di salute mentale. Va ricordato, infine, l’enorme investimento che si sta operando per la formazione degli operatori”.
Per quanto già fatto in passato e per gli ulteriori sforzi in atto, la salute mentale veneziana si conferma come punto di riferimento: anche giovedì 10 settembre un gruppo di lavoro europeo, accompagnato da personale docente di psichiatria della università di Verona, visiterà il centro di salute mentale di Venezia e il servizio psichiatrico di Mestre, per conoscere più da vicino il modello che si sta portando avanti nell’Ulss 12 veneziana.