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Cronaca

"Sei stato una persona speciale", infermiere del 118 viene trovato privo di vita

Estremo gesto mercoledì sera di un 40enne che abitava con la famiglia a Mestre. I colleghi lo ricordano come un grande professionista, dedito al proprio lavoro e sempre generoso d'animo

"Ai corsi ci hai insegnato come salvare una vita, e per assurdo nessuno ha saputo salvare la tua. Sono sotto shock". Sono decine i commenti su Facebook che sottolineano non solo la professionalità, ma anche l'animo generoso e altruista di un infermiere di 40 anni che mercoledì sera è stato trovato senza vita. La vittima era dipendente da anni dell'Ulss 12 e lavorava per il Suem 118 di Mestre, dove ha lasciato in tutti i colleghi, ora addolorati per l'accaduto, un segno che rimarrà indelebile. Viveva in zona Bissuola con la famiglia. E' stato trovato da alcuni podisti su una panchina vicino all'argine del Sile, in via Alzaia a Silea.

La tragedia nella serata di mercoledì, quando i carabinieri della stazione di Dosson, allertati, hanno raggiunto il luogo dove si trovava l'operatore grazie al Gps del suo cellulare. Sui dettagli della tragedia non entriamo. Da quel momento la notizia ha comunque raggiunto subito anche il Veneziano, dove la vittima era molto conosciuta per via della sua professione. Il 40enne lascia la moglie e due figli, cui ora si stringono attorno colleghi, amici e parenti. Secondo le forze dell'ordine, l'estremo gesto sarebbe riconducibile a motivi di carattere personale.

"Hai salvato tante vite umane tra cui quella di un collega - si legge - hai sempre avuto una parola e un gesto di conforto per tutti nei momenti di difficoltà. Sei stato una persona speciale". Questo il giudizio univoco di chi ha avuto la fortuna di conoscere uno degli "angeli del 118" della centrale di Mestre. 

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