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Cronaca Cavarzere

Taglia e Cuci, appello alle istituzioni: "La politica sia unita a favore delle lavoratrici"

Continue chiusure e riaperture a Cavarzere. E i sindacati denunciano: "Questa vicenda rischia di essere usata dai partiti come spot elettorale. Si cerchino invece soluzioni"

Una situazione drammatica per oltre 50 lavoratrici che rischia di trasformarsi in una "triste diatriba politica". Filctem Cgil e Femca Cisl intervengono nuovamente sulla vicenda della Taglia e Cuci di Cavarzere, dove da anni le impiegate continuano a perdere il posto di lavoro a causa di strane chiusure aziendali. "Sembra che ogni occasione sia buona per fare discussione tra i partiti - scrivono le sigle sindacali - ma ci piacerebbe che lo stesso impegno fosse messo per trovare soluzioni al dramma occupazionale di queste lavoratrici e fare una lotta perché non si ripetano cambi societari come quelli che avvengono da anni sotto gli occhi di tutti".

Una questione politica: "Registriamo favorevolmente l’appoggio solo di un partito, sia a livello nazionale con un’interrogazione parlamentare, sia con continui contatti con la capogruppo Mdp in Comune, già criticata senza motivazioni dalla maggioranza. Non serve essere invitati per fare la propria parte in una vicenda intricata come questa: non stiamo parlando solo di disoccupazione, ma di regole e leggi che devono essere riviste. Come si può pensare che in 10 anni vengono chiuse aziende con una media di 50 dipendenti che vengono spostati ad altra società con dietro le stesse persone e le stesse commesse?"

"Come fa un’azienda - si chiedono - a chiudere e chiedere fallimento se fino al giorno prima ci dicevano che si dovevano spostare di sede perché avevano troppo lavoro e si dovevano ampliare? Come si può lasciare in carico all’Inps le ultime 3 retribuzioni e il Tfr dei 4 passaggi societari, perché sempre trasferiti alle nuove aziende, se hanno prodotto in straordinario fino il giorno prima del licenziamento? Dove sono finiti i soldi di quelle produzioni? Come fa un territorio a crescere se i cittadini non hanno certezze di lavoro stabile?"

"Abbiamo sempre sostenuto che questa vicenda non deve essere vista come una vicenda elettorale - concludono i sindacati - ma come una battaglia di legalità e difesa occupazionale. Per questo ci aspettiamo un impegno delle istituzioni, Comune e Regione.

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