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Cronaca Spinea / Via Gioacchino Rossini

Spaccano la strada per tagliare il gas "Ma l'indirizzo era sbagliato"

Lunedì a Spinea una famiglia si è trovata gli operai davanti casa. L'abitazione era quella errata. Il vicino finito nel mirino: "Ho pagato tutto"

Arrivano per staccare il gas ma si scopre che al primo tentativo l'indirizzo era sbagliato (e un'intera famiglia ha rischiato di doversi dare al "campeggio" per un po'), al secondo poi che il presunto "moroso" (il vicino di casa della prima famiglia) la bolletta l'aveva pagata eccome. In ritardo di una settimana, certo, ma solo perché i bollettini Enel Energia li aveva inviati al suo vecchio indirizzo di Salzano. "Nonostante abbiamo già comunicato da anni il nuovo recapito", racconta il diretto interessato. Poi nel pomeriggio ancora l'annuncio di una imminente chiusura della fornitura del gas per altri presunti pagamenti mancanti di anni fa.

La vicenda, quindi, si è sviluppata per tutta la giornata. Via Rossini a Crea, località di Spinea, lunedì mattina si è infatti svegliata alle 8.30 con il rumore assordante di un martello pneumatico che spaccava la strada. Nessuno sapeva niente. Nessun avvertimento. Una sbirciatina fuori dalla finestra e si vedono due operai che armeggiavano attorno a un tombino. "Proprio di fronte a casa nostra - racconta una residente - ho chiesto e mi hanno detto che erano stati chiamati da Enel Energia per staccarci il gas. Sono caduta dalle nuvole".

Bollette tutte pagate con addebito bancario, racconta. Nessuna possibilità di morosità. "Nonostante chiedessi ai due operai (una ditta di Mirano, ndr) di fermarsi per chiarire la situazioni mi sono sentita dire che erano sulla pubblica via e che quindi potevano fare quello che volevano". Si tirano fuori bollettini e lettere, poi si chiamano i carabinieri. Intanto il tombino viene tolto e il "buco" diventa sempre più profondo. Di fronte alla minaccia dell'arrivo di una pattuglia di militari, arriva sul posto un tecnico di Enel Rete Gas (società terza che fornisce l'infrastruttura a Enel Energia, ndr). "Al call center della società ci rimbalzavano continuamente - afferma la donna - poi il responsabile è stato avvertito che il cognome dell'intestataria della bolletta era diverso dal nostro".

Come mai? Semplice. Era la vicina di casa. La villetta adiacente con numero civico uguale, solo con interno A. "Noi abbiamo avuto comunicazione di questo numero civico - ha spiegato il responsabile - Non potevamo far altro che eseguire". Gli operai quindi si sono spostati al tombino qualche metro più in là (nel frattempo sono intervenuti anche i carabinieri) e hanno spaccato per la seconda volta la strada. Ennesimo buco. Gli affittuari finiti nel mirino erano assenti. Avvertiti in fretta e furia, arrivano di corsa. "Assurdo, sono dovuto scappare subito dal lavoro a Mestre per scoprire poi che non dovevano tagliarmi nulla", spiega il presunto moroso. Se la prima famiglia infatti si "salva" nel momento in cui scopre che l'indirizzo nel mirino era sbagliato, la "resistenza" inizia da parte dei vicini. Anche in questo caso, però, l'operazione non sembrerebbe essere stata del tutto legittima. "Alla fine erano venuti qui a staccarmi il gas per una bolletta che avevo già pagato. E' assurdo", racconta il malcapitato.

Dove sta l'inghippo? A quanto sembra nella catena di comunicazione che parte da Enel Energia (cui si paga la bolletta) a Enel Rete Gas (che gestisce materialmente l'infrastruttura) fino ad arrivare alla ditta che spacca la strada. "Abbiamo rateizzato la bolletta ad aprile - spiega il diretto interessato - ma i bollettini ce li hanno inviati al vecchio indirizzo di Salzano dove ormai da quattro anni non vive più la mia compagna. Mia cognata per puro caso è andata a controllare la posta e una settimana più tardi, appena siamo venuti a sapere del problema, abbiamo pagato il dovuto. Abbiamo anche inviato una mail a Enel Energia per assicurarci che tutto fosse a posto".

Niente. Sembra che la disdetta dei lavori per qualche motivo non sia arrivata e dopo un mese gli operai sono arrivati per staccare il gas, sempre che il problema sia questo. Ai lavoratori quindi non è rimasto altro che coprire i tombini e andarsene. Salvo poi tornare nel pomeriggio per ribadire che entro 24 ore devono tagliare il gas perché il problema sembrerebbe essere un altro. A differenza della mattinata all'uomo viene comunicato che la morosità riguarderebbe la precedente residenza di Salzano della compagna (lasciata circa quattro anni fa): "Dovrò prendere un altro giorno di permesso domani per far luce sulla vicenda. Lunedì mattina sono andato negli uffici dell'Enel per chiarire il caso della bolletta di aprile, poi nel pomeriggio sarei dovuto tornare per quella di Salzano. Ma ormai gli uffici avevano chiuso", commenta sconsolato l'uomo.

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