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Cronaca

Canal Grande "invaso" dai taxi, sono oltre la metà delle imbarcazioni a motore

Torna la questione del traffico acqueo, che secondo il Pm Terzo andrebbe ridotto del 75%. Ultime rilevazioni del 2013, anno in cui morì Vogel. Il canale resta pericoloso

I taxi sono la categoria più rappresentata in canal Grande, di gran lunga. O perlomeno era così nel 2013, anno dell'ultima rilevazione effettuata sulle tipologie di imbarcazioni che transitano nel principale corso d'acqua di Venezia. I taxi acquei erano più di un terzo del totale (35,7%), ma oltre la metà se si considerano solo le barche a motore. Per il resto il 26% del traffico era costituito da gondole, il 15 da barche adibite a trasporto merci, il 10% da trasporto pubblico. I privati rappresentano solo il 3,4 per cento del totale, Alilaguna il 2,03, Veritas l'1,5. Sono dati riportati da La Nuova Venezia e raccolti all'epoca dal Coses, ente ora sciolto che effettuava gli studi per conto del Comune.

Canal Grande, troppi pericoli

Nel 2011 i ricercatori avevano censito 30mila passaggi a Punta della Dogana nel fine settimana. Facile ipotizzare che da allora i numeri siano saliti, in virtù dell'aumento dei turisti, degli alberghi e quindi degli spostamenti, sia via taxi che con altri mezzi. L'eccesso di traffico in canal Grande si è rivelato pericoloso in più occasioni, raggiungendo la tragedia appunto nel 2013 con la morte del turista tedesco Vogel. Motivo per cui negli anni si è cercato di imporre maggiori limiti e norme per la sicurezza. Poco di concreto è stato fatto, però. E il problema è rimasto: non per niente pochi giorni fa il Pm Terzo, chiedendo la condanna del "pope" che conduceva la gondola in cui si trovava la famiglia di Vogel, ha fatto notare che il traffico andrebbe ridotto del 75%.

"Poca attenzione al trasporto merci"

Le gondole rappresentano quindi più di un quarto delle imbarcazioni. Come, fa notare la categoria, però, non inquinano e non creano moto ondoso. Più delicato il ruolo dei taxi, che appunto, tolte le imbarcazioni senza motore, costituiscono oltre la metà del traffico. Per Massimiliano Brusato, presidente del settore trasporto merci di Confartigianato, risulta chiaro che finora le varie amministrazioni hanno scelto di non penalizzare i servizi legati al turismo. Tra l'altro, contesta la decisione di dedicare l'interscambio del Tronchetto ad attività diverse da quella per cui era stato originariamente progettato.

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