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Cronaca Lido / Granviale Santa Maria Elisabetta

Chiama al 113 e scatta l'allarme: "Mettiamo la bomba alla polizia?"

Domenica un mitomane ha telefonato due volte alla questura, proferendo minacce. In piena allerta terrorismo e anarchici. Ora indaga la Digos

Con ogni probabilità si tratta di qualche buontempone con ben poco sale in zucca. A nemmeno 24 ore dalla manifestazione degli anarchici, in piena allerta terrorismo e a ridosso dell'apertura della Porta Santa del Giubileo, c'è chi si è divertito ad aggiungere carne al fuoco. Senza averne alcun motivo.

Difficile entrare nella testa di chi, verso le 14 di domenica ha deciso bene di alzare la cornetta di una cabina telefonica di piazzale Santa Maria Elisabetta al Lido e digitare il 113. A quel punto, quando l'operatore ha risposto, ha dichiarato, con voce da cui sarebbe difficile individuare accenti particolari: "La vogliamo mettere questa bomba alla polizia?". Dopodiché l'uomo ha messo già, per poi allontanarsi dalla cabina, conscio che con ogni probabilità la questura sarebbe stata in grado di individuare da dove era partita la telefonata. Il prima possibile è stato effettuato un sopralluogo dalle forze dell'ordine.

Ma al mitomane non è bastato fermarsi a una sola telefonata minatoria: a stretto giro di posta, infatti, è arrivata una seconda chiamata al 113, stavolta da una cabina telefonica situata nella zona di Sant'Elena. Pochi istanti di conversazione, con frase (o per meglio dire minaccia) quasi identica rispetto a quella precedente. Dopodiché il malintenzionato ha di nuovo troncato il dialogo, per poi allontanarsi in fretta. Sulla vicenda, dopo l'intervento delle volanti, sta indagando la Digos. Per il "buontempone", qualora venisse identificato, potrebbero profilarsi all'orizzonte guai seri sotto il profilo penale, soprattutto per procurato allarme. In un periodo, come detto, dove anche in laguna le acque non sono certo calme. 

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