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Cronaca Bissuola / Via Bissuola

Puntano loro il coltello alla gola, banda di baby rapinatori in azione

Accade in via Bissuola, dove intorno alle 21.30 di martedì tre ragazzi poco più che ventenni hanno minacciato una coppietta. Presi in due

Veloci e "sincronizzati". Analizzando il loro modus operandi subito fa capolino il sospetto che la tentata rapina perpetrata martedì sera in via Bissuola a Mestre potrebbe non essere l'unica. Fatto sta che stavolta un trio di giovani malviventi poco più che ventenni ha scelto il luogo e l'orario peggiori per entrare in azione. Proprio quando stava transitando una pattuglia del reparto prevenzione crimine, che ha poi arrestato due criminali dopo un vano e alquanto goffo tentativo di fuga. La gang entra in azione poco dopo le 21.30.

L'obiettivo è una coppietta di fidanzatini a piedi, non lontano dalla fermata dell'autobus: si trova all'angolo di via Bissuola con via Linneo, in un momento in cui non c'è nessuno nei paraggi. A quel punto il trio sorprende le vittime alle spalle. Coltello alla gola. Uno della gang ha il volto travisato da un passamontagna, che verrà poi sequestrato dalle forze dell'ordine. "Dacci il cellulare", intima al ragazzino della coppia, un 19enne. Lo sfortunato si ritrova con un coltello a serramanico alla gola, mentre la sua fidanzata, di 17 anni, ha una lama puntata dritta all'addome. I due delinquenti a volto scoperto si occupano ognuno di una vittima, minacciandola con il rispettivo coltello. Il complice con il volto coperto invece blocca il 19enne, intimandogli di non fare scherzi e di consegnare il telefono. Proprio in quel momento, però, da via Casona spunta una volante della polizia. Gli agenti capiscono subito cosa sta accadendo, gettandosi all'inseguimento dei malintenzionati, i quali fuggono di corsa in direzione della chiesa. Due di loro pensano di avere seminato i poliziotti quando, confidando nell'oscurità e tentando di liberarsi di armi e passamontagna, si nascondono nei pressi di un'auto.

Di più. L'aggressore "principale", quello che aveva minacciato il 19enne, ha cercato di far perdere le proprie tracce insinuandosi sotto il veicolo in sosta. Ma è piuttosto corpulento (è alto un metro e novanta circa) e rimane incastrato. Si mette in trappola da solo, assieme al complice. Entrambi quindi vengono arrestati, mentre il terzo è riuscito a evitare le manette. Gli inquirenti sono comunque in possesso della sua descrizione fisica, visto che ha agito a volto scoperto. Per i due bloccati, invece, l'uno 21enne residente a San Biagio di Callalta, l'altro 22enne di Spresiano, nel Trevigiano, entrambi di nazionalità italiana, si sono spalancate le porte del carcere. Tutti e due hanno dei precedenti per furto, ma stavolta dovranno rispondere di un reato ben più grave: tentata rapina aggravata in concorso. I due giovani aggrediti hanno subito presentato denuncia di quanto accaduto.

Continuano le indagini per individuare il terzo componente della batteria. Anche perché non è ancora chiaro come i tre abbiano raggiunto Mestre: perquisiti, i due arrestati in tasca non avevano alcun biglietto dell'autobus e nemmeno chiavi di auto. E' possibile dunque che il complice possa essere anche "l'autista" del gruppo. Allontanandosi così in pochi minuti dalla zona della rapina.

IL DIRIGENTE DEL COMMISSARIATO DI MESTRE EUGENIO VOMIERO

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