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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Jesolo

Cercano di rapinare un bar, scoppia violenta zuffa tra poliziotti e ladri

Ci sono voluti ben due agenti per riuscire a fermare uno solo dei delinquenti che sabato notte hanno cercato di saccheggiare un locale di Jesolo

A segnalare la rapina “in diretta” è stato un residente della zona che aveva sentito un forte colpo arrivare dalla strada, mentre a far scattare le manette ai polsi di uno dei delinquenti sono stati gli agenti della Volante intervenuti sul posto, ma non senza notevoli difficoltà. L'arresto è avvenuto nella notte tra sabato e domenica, a Jesolo, e per il malfattore fermato lunedì è stato il giorno del processo per direttissima.

DALLA FINESTRA - La segnalazione era giunta poco dopo l'una del mattino del 2 febbraio da un cittadino che, avendo sentito un forte colpo provenire dalla strada, si era affacciato dal balcone della propria abitazione per vedere cosa fosse successo e aveva notato tre individui in piedi di fronte all’entrata di un bar del litorale. Non potendo escludere con certezza che si trattasse del proprietario del locale, l'uomo lo aveva contattato telefonicamente, scoprendo però che si trovava a casa, in provincia di Treviso. Nel frattempo il solerte cittadino aveva notato uno dei tre giovani mentre afferrava la maniglia della porta d’entrata dell’esercizio commerciale, cominciando a dare dei forti strattoni con il chiaro intento di forzarla. Pertanto, realizzato che si trattava effettivamente di ladri, l'uomo ha composto immediatamente il 113 rimanendo in costante contatto telefonico con l’operatore, senza mai perdere di vista i tre malfattori e comunicando ogni loro spostamento fino all’arrivo della Volante.

L'INSEGUIMENTO - Ricevuta la segnalazione, i poliziotti sono giunti sul posto in pochi minuti e subito hanno individuato tre persone corrispondenti alle descrizioni fornite dalla sala operativa che camminavano sul marciapiede di fronte al bar segnalato. Quando gli agenti hanno fermato i tre per un controllo i delinquenti, compreso di essere stati scoperti, si sono dati alla fuga in direzioni diverse. Prontamente, scesi dall’auto di servizio, gli operatori sono corsi all’inseguimento dei fuggitivi. Uno dei tre, che aveva tentato di fuggire verso via Orlanda, raggiunto da uno dei poliziotti, ha sferrato un pugno all’agente facendolo cadere a terra e poi l'ha colpito con un violento calcio. Il poliziotto è rimasto ferito al polso sinistro proprio cercando di proteggersi il viso dai colpi del criminale, che riguadagnata l'iniziativa ha proseguito la fuga dileguandosi tra i cortili delle abitazioni.

FORZA DELLA NATURA - Contemporaneamente, un altro poliziotto ha inseguito ad una decina di metri di distanza un altro fuggitivo che correva in direzione dell’Ospedale. L'agente a quel punto ha preso una decisione drastica e, a scopo intimidatorio, in sicurezza e con il solo intento di arrestare la fuga del ladro, ha esploso un colpo in aria con l’arma di ordinanza. Il delinquente però non si è ghiacciato neppure sentendo il colpo di pistola e, anzi, ha continuato a correre scavalcando il cancello d’entrata di un condominio. Purtroppo per lui, però il suo “gesto atletico” non è finito come sperava: il malvivente è infatti rovinato a terra sbattendo violentemente la schiena. Il fuggitivo è stato quindi raggiunto dall’agente e tra i due è esplosa una violenta colluttazione nella quale il poliziotto ha riportato diverse lesioni. I due, infatti, durante lo scontro sono caduti ancora a terra e il fuggitivo, di corporatura piuttosto imponente, ne ha approfittato per colpire ripetutamente l’agente con calci e pugni con l’intento di liberarsi dalla presa e proseguire la fuga, finendo anche per strappare la divisa blu della polizia. La violenta resistenza opposta dal ragazzo non si è placata nemmeno all’arrivo dell’altro poliziotto, il quale è stato a sua volta colpito, finendo a terra e sbattendo la spalla destra. Non senza fatica gli agenti sono riusciti infine ad ammanettare il malfattore e a caricarlo nella volante.

L'ARRESTO - Il ragazzo, successivamente identificato come straniero, è stato quindi accompagnato in commissariato dove è stato sottoposto a perquisizione personale che dava esito positivo: nella tasca destra del giubbotto, infatti, sono stati rinvenuti un taglierino ed una torcia a batteria di piccole dimensioni, prontamente sequestrati dai poliziotti. Terminati gli accertamenti, il giovane è stato accompagnato al carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia, in attesa del rito direttissimo che, celebrato lunedì mattina, ha avuto come esito il patteggiamento da parte dell’imputato alla pena di un anno e due mesi di reclusione con pena condizionalmente sospesa.

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