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Cronaca Fondamenta Santa Lucia

Il tentato omicidio di Venezia, gli aggressori hanno deciso di agire anche per razzismo?

Continuano le indagini per capire i motivi (futili) che hanno indotto due 26enni polacchi a gettare in Canal Grande un 34enne cingalese. Il sindaco Brugnaro chiede poteri "speciali"

Dopo il tentato omicidio di sabato sera continuano le indagini della squadra mobile per capire i motivi che hanno indotto M.D.W. e A.G.R., i due 26enni polacchi arrestati dalla polizia, a gettare in acqua un 34enne cingalese a due passi dal ponte degli Scalzi a Venezia, sul lato della ferrovia. La coppia e l'aggredito, per cui domenica sera è stata sciolta la prognosi, si conoscevano? C'erano stati dei dissapori in precedenza? Oppure si è trattato unicamente di un gesto dettato dall'abuso di alcol o qualche scaramuccia per futili motivi? Gli investigatori intendono capire anche se la decisione di gettare in acqua il 34enne e poi non fare nulla per salvarlo sia stata anche a sfondo razzista. Di certo gli improperi mentre il cingalese tentava di salvarsi in Canal Grande non sono mancati, arrivando al punto di colpire lo sventurato con un pesante sacco di sabbia. Avevano deciso di ucciderlo, almeno secondo le forze dell'ordine intervenute.

I due polacchi sono stati trovati poco distante, intenti a bersi l'ennesima lattina della serata. L'ultima di una lunga serie. Non hanno cercato di scappare e nemmeno di dare la colpa a qualcun'altro. Del resto le testimonianze in mano alla squadra mobile (di almeno tre persone) sono concordi e coerenti. Intanto il 34enne cingalese è stato trasferito dalla rianimazione ed è stato dichiarato non più in pericolo di vita. Restano da capire, però, che gravità avranno le conseguenze della sindrome di annegamento. 

Il cervello è rimasto privo di ossigeno a lungo. Il rischio da scongiurare è che possano esserci traumi permanenti. Intanto il sindaco Luigi Brugnaro, nel commentare la vicenda, ha chiesto ancora una volta al governo che, tramite decreto, siano dati poteri di ordine pubblico ai primi cittadini metropolitani: "Se vediamo un ubriaco meglio fargli passare una notte in camera di sicurezza - ha spiegato - lo togli da quel contesto ed eviti che commetta reati peggiori. Quando arresti una persona per cinque volti e poi la devi scarcerare, ti senti impotente". 

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