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Cronaca

Stuprata, picchiata e costretta a prostituirsi: si rifugia alla polizia

La terribile vicenda di due 20enni ungheresi, arrivate in Italia con la promessa di un lavoro e poi obbligate a vendere il loro corpo sul Terraglio

Continua la tratta del sesso, questa volta a restare vittime di un sistema di imbrogli, illusioni e violenza sono state due ragazze ungheresi, poco più che ventenni, arrivate a Mestre appena una settimana fa attraverso Vienna inseguendo il sogno di un lavoro: le due giovani hanno finito per venire picchiate e brutalizzate da due connazionali e poi costrette a vendere il loro corpo per la strada. Ma non sempre l'orgoglio si può ingoiare e così, nonostante la minaccia di altre violenze, una delle ragazze ha trovato il coraggio di denunciare l'accaduto alle autorità.

IL RACCONTO DELLA RAGAZZA – La giovane ungherese si è fatta forza nella notte tra domenica e lunedì quando, ancora scossa per gli abusi subiti poco prima, era stata “scaricata” sul Terraglio per “fare il su lavoro”. Dentro la ragazza però qualcosa si è spezzato, e invece di continuare a subire ha deciso di chiedere aiuto: ha fermato una Volante di pattuglia e, senza parlare una sillaba d'italiano ma facendosi capire tra i singulti strozzati, si è fatta accompagnare in questura, dove, grazie all'arrivo di un interprete, ha raccontato tutto agli agenti: agli investigatori della squadra mobile la straniera ha spiegato com'è arrivata in Italia, ha descritto le torture che le hanno fatto subire appena giunta in un albergo di Mogliano Veneto, tra bruciature di sigaretta sui polsi e stupri; ha spiegato come, quando non guadagnava almeno 400 euro a notte, tra rapporti orali e completi, protetti e non, venisse infradiciata di acqua gelata e lasciata a dormire sul balcone, al freddo; infine la ragazza ha riconosciuto in foto i due suoi sfruttatori.

SCATTANO LE MANETTE – Gli agenti sono subito partiti alla caccia dei responsabili di questo incubo: arrivati nell'albergo indicato dalla 20enne ungherese i poliziotti hanno fatto irruzione nelle camere segnalate, scoprendo sia l'altra giovane brutalizzata, sia i responsabili di quel piccolo angolo di inferno: un 34enne e un 27enne provenienti anch'essi dall'Ungheria, entrambi finiti in manette con l'accusa di favoreggiamento e sfruttamento aggravato della prostituzione. Il 34enne deve rispondere anche di violenza sessuale e lesioni, visto che sarebbe stato lui materialmente a violentare la ragazza accompagnata da Vienna fino all'hotel di Mogliano Veneto e a torturarla con dei mozziconi di sigaretta accesi sulle braccia..

I due criminali avevano già saldato in contanti il conto dell'albergo a Mogliano, oltre mille euro, a riprova del fatto che era da tempo che i due utilizzavano quelle camere come "base operativa"; la coppia di sfruttatori aveva infatti intuito che la ragazza non sarebbe tornata quella notte e, sospettando potesse aver parlato alla polizia, si stava preparando alla fuga. La ragazza trovata nella stanza, è stata portata in una struttura protetta del Comune di Venezia e viene ora seguita dagli assistenti sociali; per ora la giovane si rifiuta di collaborare. Resta ricercato un terzo individuo, sempre nel mirino degli agenti per sfruttamento della prostituzione. Colui che assieme al 34enne aveva fatto salire in auto la ventenne sfruttata a Vienna dicendole che l'avrebbero riportata a casa. In Ungheria. Dai parenti. Invece l'itinerario è stato molto diverso e si è fermato sul Terraglio.

(Sotto, i segni delle bruciature di sigaretta evidenziati dagli agenti della scientifica)

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