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Cronaca

Terrorismo e Carnevale, Brugnaro: "Le maschere ci saranno, eccome"

Il ministro dell'Interno Alfano: "Il Veneto è porta d'Oriente, massima attenzione da parte nostra. Rimpatriato il tunisino che appoggiava l'Isis"

"Venezia e il Veneto sono la porta d'Oriente, per questo motivo serve prevenzione. Questo territorio gode della massima attenzione da parte nostra". A dichiararlo il ministro dell'Interno Angelino Alfano, durante la sua visita in laguna di lunedì mattina. Del resto le cronache più volte hanno trattato di possibili foreign fighters partiti dalla nostra regione alla volta della Siria e inchieste di Ros e Digos dimostrano che serve tenere per forza di cose la guardia ben alzata.

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Interpellato sul punto, il titolare del Viminale ha predicato calma: "Noi portiamo avanti un controllo capillare - ha sottolineato - nel 2015 sul territorio nazionale abbiamo perquisito 8mila veicoli, ma anche 160 navi. Abbiamo espulso oltre sessanta soggetti, tra questi quattro imam. Qui ognuno ha la libertà di professare la religione che chiede, ma non può solidarizzare con chi ha sparato. Non si è liberi di dire che i terroristi hanno fatto bene. La dimostrazione è che il cittadino tunisino che in diretta tv aveva proferito frasi che potevano far sembrare  che lui appoggiasse gli attentati l'abbiamo espulso qualche giorno fa. Di più - conclude - l'abbiamo rimpatriato. Ora è nel suo Paese natale".

All'allerta terrorismo si lega naturalmente il dibattito sul divieto di velo o burqa in luoghi pubblici. Oltre che la querelle riguardante le maschere al Carnevale di Venezia: "Avevamo già un piano antiterrorismo prima dei fatti di Parigi - ha dichiarato il sindaco Luigi Brugnaro - Abbiamo rafforzato i punti di controllo prima di piazza San Marco e nei musei più importanti. Saranno presìdi puntuali con metal detector che permetteranno di identificare chi verrà ritenuto sospetto. Le maschere ci saranno, eccome - ha continuato - Diciamo a tutti di venire qui, a Carnevale, dove verranno identificati, come si è sempre fatto, coloro che, in maschera, non intendono fornire le proprie generalità, potendo anche contare sull'efficace sistema di identificazione dei turisti in albergo. Ma diciamo di venire anche a Natale, quando proveremo, in una città sicura, a proporre un segnale in controtendenza, con iniziative sul territorio. Qui oggi avevamo i massimi esperti di sicurezza in Italia. Non ci sono allerte particolari sul nostro territorio".

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IL CAPO DELLA POLIZIA, ALESSANDRO PANSA - "Tutta l'Italia è considerata a rischio, e con le misure adottate vogliamo ridurre al più basso livello possibile- - aveva spiegato poco prima, in occasione dell'inaugurazione del nuovo commissariato di Jesolo il capo della polizia, Alessandro Pansa - Fino ad oggi ci siamo riusciti e speriamo di poter continuare in questo modo. Questa forma di terrorismo è pulviscolare e rappresenta una forma d'attacco che modifica nel tempo. Questo terrorismo - ha affermato - purtroppo si combatte non in Italia. E' un terrorismo che viene dall'estero, e quindi il coordinamento dell'azione antiterroristica è nelle mani della diplomazia, nelle mani della politica internazionale e soprattutto della politica estera europea".

"Noi - ha spiegato - abbiamo messo a punto un meccanismo quanto più efficace possibile di prevenzione che riguarda, soprattutto, la capacità di individuare i focolai, i potenziali soggetti pericolosi. Ma è un tipo di minaccia che venendo da fuori difficilmente avrà tutti gli strumenti necessari per poterla contrastare", ha ammonito Pansa che poi ha poi ricordato che "ci siamo battuti per la realizzazione di una struttura di coordinamento delle forze di polizia specializzate nella lotta al terrorismo. Siamo riusciti già ad ottenere un circuito di scambio di informazioni".

"Quello che vorremmo fare - ha aggiunto Pansa - è di esportare in Europa il nostro modello: il cosiddetto comitato di analisi strategica del terrorismo dove tutti gli investigatori specializzati, le forze di polizia e gli specialisti dell'antiterrorismo di tutti i servizi si riuniscono quotidianamente per valutare la minaccia, valutare le informazioni, per distribuire i compiti. La sintesi di questo lavoro è trasmessa quotidianamente a me, direttore generale della Pubblica sicurezza e al ministro dell'Interno, con tutti gli elementi di valutazione per poterci organizzare e prendere le decisioni".

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