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Cronaca Arsenale

Thetis, meno di 48 ore al piano industriale: "La preoccupazione dei lavoratori è tangibile"

Timori per gli addetti all'ex Magistrato alle acque e per i collaboratori del settore "Sistemi intelligenti di trasporto". C'è il rischio esuberi: "Nessuno ad ora sa il loro destino"

Sono ore di grande apprensione per i 45 lavoratori di Thetis, che attendono giovedì per conoscere se all'interno del piano industriale, che sarà presentato e valutato dall'assemblea dei soci, il loro settore, quindi il loro ruolo, sarà o meno contemplato. Il 10 ottobre scade invece il termine massimo stabilito per l'inizio della procedura di licenziamento.  

"NIENTE E' CERTO, TRANNE L'INIZIO DELLA PROCEDURA DI LICENZIAMENTO"

Una situazione resa ancora più critica dal fatto che il Consorzio Venezia Nuova, come sottolineato dalle parti sociali, ritiene di non dover pagare tutti i debiti nei confronti di Thetis: circa 8 milioni di euro, stando a quanto affermato dai rappresentanti degli addetti, che sono presenti nel bilancio della società e nel bilancio 2016 del Cvn stesso. "Ormai da tempo - scrivono i rappresentanti sindacali -  i soci della Mantovani, Adria Infrastrutture e Palomar, hanno restituito le loro quote di Thetis (20% circa del totale) al socio di maggioranza, Consorzio Venezia Nuova, aprendo nuovi scenari possibili, anche per nuove acquisizioni. Ma su questo permane ancora il completo silenzio. Rimane incertezza sul nuovo piano industriale, di cui non è noto il perimetro occupazionale e quindi quanti lavoratori sarebbero coinvolti dalla nuova previsione aziendale". 

"ORDINI FERMI, CRISI DI LIQUIDITA' E DEBITI"

Inizialmente l'intenzione era quella di non comprendere i laboratori distaccati all’ex magistrato alle Acque di Venezia e il settore legato ai Sistemi Intelligenti di Trasporto. Mentre non chiare risultano ancora le modalità attraverso cui il settore legato al trasporto sostenibile verrebbe ceduto. "La sua vendita continua ad essere rimandata, mentre lo stesso settore ha ordini fermi per quasi un milione di euro - scrivono i rappresentanti sindacali -. Il tempo in questo caso è tiranno, come abbiamo già spiegato al Prefetto, ci sono lavori e gare bloccate per la scarsa liquidità. Oltre alla pericolosa situazione debitoria con i fornitori. Rimane quindi importantissima la collaborazione, auspicata anche dallo stesso Prefetto, fra tutte le parti in causa e le istituzioni locali: Comune, Città metropolitana, Regione, Stato. La Filctem Cgil e la Rsu aziendale auspicano la convocazione del tavolo regionale e interministeriale a Roma, come previsto dal Prefetto lo scorso 27 settembre."

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