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Porto Marghera: "Torce a terra? Un progetto di 10 anni fa che non ha portato a niente"

Spiega in questi termini, Riccardo Colletti Filctem Cgil Venezia, la realizzazione delle torri di dimensioni più piccole al Petrolchimico veneziano, per la gestione delle anomalie di scarsa portata nell'impianto cracking: un disegno proposto da Eni già nel 2004. "Un piano messo in cantiere principalmente per ridurre l'impatto sull'ambiente delle emissioni delle torce grandi, in caso di entrata in funzione dei sistemi di sicurezza, ma che non ha portato a nulla. In questi giorni - aggiunge il segretario dei chimici della Cgil - veniamo a conoscenza di ipotesi che hanno scarsa aderenza con la realtà, come ad esempio quella dell'utilizzo del metano per il funzionamento del cracking, avanzata dall'assessore Elena Donazzan. Qualcosa di irrealizzabile, allo stato attuale delle cose, se si pensa al processo chimico di lavorazione delle molecole di virgin nafta, per ottenere etilene e derivatI. Si rischia - conclude - una disinformazione che non giova all'innovazione dell'area".

ENI GUARDA AL FUTURO E PENSA AI CARBURANTI PER GLI AEREI

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