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Cronaca San Marco / Piazza San Marco

Difesa della tradizione delle botteghe di San Marco e Rialto, manca il suggello della Regione

Presentata stamattina la proposta di delibera per regolamentare le attività, ai fini della loro compatibilità con il patrimonio culturale delle aree

Attività tradizionali di San Marco e Rialto ormai di fronte a un cambiamento di portata storica. Il Demanio ha avviato un bando per nuove concessioni sugli stabili dove un tempo risiedevano prestigiose botteghe tradizionali del calibro di Salviati, Martinuzzi, perfino caffè Florian. Questa mattina, venerdì 26 luglio, è stata presentata la proposta di delibera sulle "misure di regolamentazione dell'esercizio di attività ai fini della loro compatibilità con le esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale dell'area". 

Botteghe

«C'era il rischio - ha spiegato l'assessore al Bilancio Michele Zuin -  che attività storiche marciane o realtine venissero danneggiate o sostituite. Nella maggior parte dei casi sono interessati dai bandi gli spazi posteriori delle botteghe, ma per un'attività sono fondamentali quanto quelli fronte piazza. Chiediamo di essere ascoltati, perché in questo modo il Demanio mette in discussione l'unicità di piazza San Marco e dell'area realtina».

Il documento

L'intento è quello di tutelare le storiche attività commerciali ponendo un argine, come si legge nell'atto, "al commercio al dettaglio del settore alimentare e di attività artigianali e industriali di produzione, preparazione e vendita di prodotti alimentari, compresa la panificazione, o il loro ampliamento di superficie di vendita o di categoria merceologica". All'incontro erano presenti anche la direttice della Direzione Servizi al cittadino e imprese del Comune, Stefania Battaggia, e il presidente dell'Associazione Piazza San Marco, Claudio Vernier.

Categorie e confini

Messi nero su bianco i settori ammessi nelle due aree, in fatto di nuove aperture (anche per trasferimento): commercio al dettaglio e produzione del settore di moda di alta gamma, librerie, gallerie d’arte e antiquari, arredamento e design, commercio e produzione di oggetti preziosi, commercio di orologi di alta gamma, commercio e restauro di oggetti d’arte, cose antiche o articoli d’antiquariato, articoli di numismatica e filatelia, artigianato artistico, tipico, tradizionale e storico. Non solo le categorie merceologiche, vengono specificati anche i confini entro cui per i prossimi 3 anni la norma sarà vigente: riguarderà gli esercizi che si affacciano su piazza San Marco, piazzetta San Marco e piazzetta dei Leoncini, oltre che quelli situati sul ponte di Rialto e in tutta l'area realtina (ruga dei Oresi, sotoportego dei Oresi, sotoportego de Rialto, campo San Giacomo di Rialto, Naranzeria, Erbaria).

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No paccottiglia

Gli effetti del documento, che ha ottenuto il nulla osta dalla Soprintendenza ai Beni culturali e dovrà essere approvato dal Consiglio comunale, per poi passare all'esame della Regione per l'ok definitivo, dureranno 3 anni e non saranno retroattivi. «Il provvedimento si aggiunge al nostro stop ai take away e alla vendita di paccottiglia, misura recepita dalla Regione, alla nuova regolamentazione delle attività di somministrazione di alimenti e bevande, estendendo le 'microzone' del territorio, e al blocco del rilascio di permessi di ampliamento o di nuove concessioni di suolo pubblico, misura che pochi giorni fa abbiamo reiterato anche per i prossimi 12 mesi - ha affermato l'assessore Zuin -. Mi appello ai consiglieri regionali - ha concluso - per un'approvazione definitiva e veloce della delibera, in modo che diventi il più presto possibile effettiva».

Un testo condiviso

«Grazie alla collaborazione con la Soprintendenza, che, come norma impone, ha approvato il testo della proposta di delibera, sono stati aggiunti anche dei vincoli di tipo 'architettonico' - dice Battaggia -. Si è ragionato, per esempio, anche sulle modalità di illuminazione di un esercizio, che potenzialmente potrebbero rendere incongrua l'attività con l'area monumentale circostante. Il testo - ha concluso - è il frutto di una serie di confronti anche con le associazioni di categoria, si tratta di un documento sostanzialmente condiviso».  

Le associazioni

«Il nostro obiettivo è che le attività tradizionali vengano tutelate - dice il presidente dell'aAssociazione Piazza San Marco, Claudio Vernier - che a San Marco, come a Rialto, ci siano attività compatibili e consone con il luogo in cui si trovano. Il provvedimento speriamo sia attuato subito, e sarebbe magnifico si rivelasse anche retroattivo. La giornata di oggi - ha concluso - è sicuramente un ottimo punto di partenza, auspichiamo che questa attenzione si estenda poi a tutta la città».

Le prescrizioni

Per le attività già esistenti nelle aree vengono indicate alcune prescrizioni cui adeguarsi entro 6 mesi dal raggiungimento dell'intesa con la Regione. I negozi di artigianato artistico, tipico, tradizionale e storico, devono specificare il luogo di produzione del prodotto, espressamente in vetrina, con legenda visibile. È confermato il divieto di esposizione di prodotti di qualsiasi tipo, forma e materiale, su stipiti delle vetrine delle porte d’ingresso ai negozi. È vietato l’uso di espositori esterni al negozio, anche se temporanei, posti in qualsiasi parte esterna. Nel contesto dell'area Marciana, indipendentemente dalla tipologia merceologica prevista, dovrà essere garantito il mantenimento di arredi o allestimenti già in essere o di analoga connotazione e lo spazio vetrina dovrà essere allestito in modo non pregiudizievole del carattere storico del bene. È vietato l’impiego di luce di tonalità fredda e di intensità, calcolata in lumen, superiore al doppio di quella media del contesto e, in ogni caso, con proiezione luminosa verso l’esterno. È in ogni caso fatto salvo l'obbligo di acquisizione delle autorizzazioni previste dal decreto legislativo 42, del 2004, sia per la parte II (vincolo monumentale) che per la parte III (vincolo paesaggistico).

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