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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Tessera / Viale Galileo Galilei, 30/1

Sei chihuahua in valigia, fermato trafficante di cuccioli al Marco Polo

Gli agenti del Corpo forestale dello Stato hanno fermato un uomo proveniente dall'Ungheria che stava per trasportare gli animali in un aereo diretto in Sicilia

Un'intera cucciolata, composta da sei cuccioli di Chihuahua di appena due mesi e mezzo di età, è stata sequestrata nei giorni scorsi all'aeroporto Marco Polo di Venezia dal Nucleo Operativo Cites del Corpo forestale dello Stato. I cuccioli, ammassati all'interno di un unico trasportino e in precarie condizioni di salute a causa dello stress, del freddo, della mancanza d'igiene e delle condizioni di trasporto, erano in possesso di un cittadino ungherese che li stava trasferendo in aereo in Sicilia.
 
I Forestali, intervenuti in prossimità dell'imbarco, hanno accertato che i cani erano sprovvisti di microchip identificativo,
di passaporto individuale, di autorizzazioni all'introduzione nel territorio nazionale e di qualsiasi certificazione sanitaria comprovante che gli animali fossero stati vaccinati e sottoposti all'idonea profilassi sanitaria. Inoltre non avevano raggiunto il limite di età di 12 settimane, dopo il quale i cuccioli possono essere sottratti alla mamma ed eventualmente avviati al commercio.

Gli esemplari sono stati affidati alle cure veterinarie dell'Ulss 12 mentre il loro trasportatore è stato denunciato per maltrattamento, detenzione di animali in condizioni incompatibili con la natura degli stessi e traffico illegale di cuccioli. Inoltre ha ricevuto una sanzione accessoria di oltre mille euro relativa all'importazione dei cuccioli in assenza di valide documentazioni.

Dalle indagini, ancora in corso, sulla destinazione dei cuccioli è subito emerso che un annuncio relativo alla loro vendita circolava sulla rete internet con tanto di fotografia. "Le festività natalizie sono un momento particolarmente favorevole per il commercio di cuccioli di cane - spiegano i Forestali in una nota - Provengono per lo più dall'Est Europa da allevamenti improvvisati e privi di qualsiasi controllo igienico-sanitario, vengono spesso strappati prematuramente alle madri per poterne permettere la vendita nei primissimi mesi di vita. Sono cuccioli - conclude il Corpo dello Stato - frequentemente sottoposti a maltrattamenti e sofferenze, che alimentano un lucroso commercio illegale che spesso sfrutta la rete internet per i suoi traffici".

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